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Ce l’ho Corto Film Festival 2020: il programma

Si svolgerà interamente online la seconda edizione di
Ce l’ho Corto Film Festival, l’evento internazionale dedicato ai cortometraggi di autori e autrici emergenti, dal 25 al 28 novembre 2020.

Pubblicato il 19 Novembre, 2020

Si svolgerà interamente online la seconda edizione di
Ce l’ho Corto Film Festival, l’evento internazionale dedicato ai cortometraggi di autori e autrici emergenti, dal 25 al 28 novembre 2020.

Gli oltre 50 corti in programma saranno disponibili sulla piattaforma streaming Open DDB e arricchiti da una serie incontri ed approfondimenti, per esplorare il mondo del cinema emergente, trasmessi sulla pagine social del Festival.

A seguito della disposizioni della chiusura delle sale cinematografiche previste dai decreti ministeriali, Ce l’ho Corto Film Festival sceglie di trasferire la sua programmazione interamente online. Dal 25 al 28 novembre sarà possibile accedere ai cortometraggi tramite la piattaforma streaming Open DDB e partecipare agli incontri tramite la pagine Facebook e il canale YouTube di Ce l’ho Corto Film Festival.

I cortometraggi saranno disponibili a partire dalle ore 18 di mercoledì 25 novembre ogni giorno per 24 ore con replica speciale dell’intera programmazione domenica 29 novembre. E’ possibile accedere all’intera programmazione al costo di 3 euro, prezzo implementabile con una donazione liberale a sostegno delle attività del Festival. Parallelamente alla visione in streaming, Ce l’ho Corto Film Festival propone ogni giorno alle ore 21 un incontro per esplorare il mondo del cortometraggio dando voce ai suoi protagonisti e dedicato alle sezioni del Festival. Una duplice programmazione che nasce dall’intento di lasciare allo spettatore la scelta di fruizione dei contenuti proposti, proprio come in occasione di un evento in presenza.

Tante le conferme per questa seconda edizione tra le quali la collaborazione con Inside Porn, il collettivo formato da Maria Giulia Giulianelli, Giulia Moscatelli e Arianna Quagliotto al quale sarà affidata la serata dedicata all’indagine delle sessualità, e con altre realtà territoriali quali Elenfant Distribution/Sayonara Film e El Garaje Produzioni, e istituzionali come il corso di laurea CITEM dell’Università di Bologna. Tra le novità di questa seconda edizione il prolungamento dell’evento con l’aggiunta di una giornata di programmazione, una nuova sezione dedicata all’animazione e un nuovo focus della programmazione dedicato al Gaming.

Ce l’ho Corto Film Festival è realizzato con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Un evento a cura di Elia Andreotti, Maddalena Bianchi, Gaia Brauzi, Alessio Chiappi, Sara Fabbiani, Elena Frassineti, Silvia Pizzo e Serra Yurur dell’Associazione Culturale Kinodromo in collaborazione con Maria Giulia Giulianelli, Giulia Moscatelli e Arianna Quagliotto del collettivo Inside Porn.

Il Programma

Si inizia mercoledì 25 novembre alle h. 18 con la presentazione della seconda edizione del Festival e un talk speciale dedicato alle donne nel cinema con Valentina Casadei, Olga Torrico, Francesca Tasini, Celia Scheij, Yasmin Gomes e Clémentine Chapron. Un incontro per introdurre i primi cortometraggi disponibili dalla stessa ora fino alle ore 18 del giorno seguente sulla piattaforma OpenDDB. Aprono la programmazione tre cortometraggi realizzati da donne: Giusto il tempo per una sigaretta primo corto alla regia per Valentina Casadei (Italia, 2020), Gas Station di Olga Torrico (Italia, 2020) vincitore del bando Extended Cinecampus e girato in 35 mm all’interno dell’iniziativa Terre di Cinema, e Lola di Francesca Tasini (Germania, 2019) che narra le vicende di Lola Barth una donna bella, transgender che ha iniziato un percorso di adozione per diventare madre.

Gas Station di Olga Torrico

Conclude la prima serata di programmazione la sezione OFF Ce l’ho Porno curata dal collettivo Inside Porn per dare spazio alle produzioni che utilizzano la pornografia come strumento politico ed identitario, esplorandone le potenzialità estetiche. I corti selezionati per questa edizione mettono in luce l’estrema fluidità del concetto di relazione inteso come rapporto con l’Altro, ma anche con se stessi e con l’ambiente culturale e politico circostante. È il caso di Nos 90 era assim (It was like that in the 90s) di Christian Schneider (Brasile, 2020) corto di soli due minuti che a partire dalle chat erotiche immagina un mondo nel quale i rapporti sessuali sono virtuali, e di Mes Chéris di Ethan Folk, Ty Wardwell, and Jamal Phoenix (Germania, 2020) parte documentario, parte porno, è l’addio di un ragazzo trans al suo seno, un tributo che sovverte le rappresentazioni trans mainstream. Si allontana dalle pratiche mainstream dell’industria del settore anche Mutual Masturbation (Regno Unito, 2020) del progetto altSHIFT nato dalla collaborazione di due filmmaker con oltre 15 anni di esperienza in lungometraggi, cortometraggi, TV e branded content. Completano la programmazione Os últimos românticos (The Last Romantics) di João Cândido Zacharias (Brasile, 2019), Teen Angels di Mahx Capacity (Stati Uniti, 2020), Outercourse (Spagna, 2020) di Ali Kurr art director di video commerciali per Samsonite, Puma, Nike, Veet e BBC e designata come uno dei tre Emerging Brit Directors dal National Youth Film Academy, Ritual Waves di Lina Bembe (Germania, 2019) sulla ritualità della guarigione tramite pratiche sessuali, Foreign Body di Dušan Zorić (Serbia, 2020) e il corto italiano, l’unico in programma, A Meeting di Giuseppe Lanno (Italia, 2019).

Mutual Masturbation (Regno Unito, 2020)

Ad introdurre i corti disponibili in streaming il talk giornaliero alle h. 21 dedicato con Ali Kurr in dialogo con le fondatrici del collettivo, per parlare di porno e sessualità in modo esplicito e senza censura.
La sezione sarà giudicata dal pubblico e dalla giuria composta da Antonia Caruso, attivista trans/ femminista, editorialista ed editrice di Edizioni Minoritarie, Claudia Ska fondatrice di Agit-porn, sito dedicato a riflessioni ribelli su sesso e porno, Filippo Marconi ideatore e caporedattore del blog ShivaProduzioni, e dalle arti visive il Collettivo MORPHO (formato da Emilia Angelucci e Roberto Malaspina) che indaga la risonanza materica tra pornografie, corpi, eventi e tecnologie.

Giovedì 26 novembre appuntamento dalle ore 18 alle ore 20 con il nuovo Focus di questa edizione dedicato al mondo del Gaming con l’intento di tracciare un collegamento tra questo media e il mondo dell’audiovisivo. Negli ultimi anni i videogiochi propongono prodotti artisticamente innovativi, talvolta ispirati alle arti visive, alla musica, al teatro o al cinema. L’incontro con i professionisti del settore è un’occasione per presentare le novità di questa realtà in continuo mutamento, così da dare al pubblico la possibilità di conoscere alcuni giochi in uscita e di indagare le dinamiche produttive e distributive del videogioco indipendente. Saranno ospiti del dibattito Roy Menarini (critico cinematografico, scrittore e docente universitario), Francesco Toniolo (professore di Linguaggi e Semiotica dei Prodotti Mediali), Andrea Dresseno e il progetto IVIPRO (che mira ad agevolare le produzioni videoludiche sul territorio italiano), Simona Maiorano (sviluppatrice di videogames), Marta Ascari (compositrice cinematografica e videoludica) e l’associazione Bologna Nerd (esperta, tra le altre cose, nel retrogaming).

L’incontro giornaliero delle h. 21 è dedicato all’intreccio tra Storia e politica dagli eventi del secolo scorso a quelli contemporanei con Matteo Tiberia, João Prado e Giulia Magda Martinez, registi di tre dei titoli parte della selezione disponibile in contemporanea come sempre sulla piattaforma Open

DDB dalle ore 18 per 24 ore, accomunati proprio dal tema. Il mockumentary L’ultimo fascista (The Last Fascist) di Giulia Magda Martinez immagina cosa potrebbe accadere se dei ragazzi intrisi di ideologia fascista potessero far scomparire dal mondo le persone che odiano, mentre Patrioten Sterben Nicht (Patriots Don’t Die) di João Prado (Germania, 2020) documentario sulla manifestazione dei sostenitori del Presidente Jair Bolsonaro che lo scorso 15 marzo 2020 hanno invaso le strade per negare la gravità della pandemia globale e protestare contro le misure del distanziamento sociale, si interroga se il fascismo può essere più contagioso del virus stesso. Tra i titoli in programma anche Why Kill Them? di Ludovic Bonleux (Messico, 2019) racconto in prima persona del massacro di centinaia di studenti durante la manifestazione del 2 ottobre 1968, voluto da Luis Echeverría, l’allora Presidente del Messico, con l’intento di distruggere il movimento studentesco.

Nella selezione della seconda giornata anche alcuni titoli della nuova sezione dedicata all’animazione (anticipato sabato 21 novembre con un workshop online su iscrizione a cura di Francesco Filippi) con Bear with me dell’israeliana Daphna Awadish (Paesi Bassi, 2019) che grazie ad alcune interviste rivela le numerose difficoltà che appartengono a chi attraversa i confini per stare con i suoi affetti e Awkward dell’ucraina Nata Metlukh (Stati Uniti, 2020) racconto di una giornata piena di momenti socialmente assurdi. Ad selezionare il titolo vincitore del premio in denaro per la sezione sarà una giuria di studenti della facoltà CITEM – Cinema, Televisione e Produzione Multimediale – dell’Università di Bologna con la guida di Marta Rocchi docente di Produzione di contenuti per i media digitali presso l’Università di Bologna.

La programmazione di venerdì 27 novembre è all’insegna di cortometraggi dalla regia sperimentale. Tra i titoli Mary, Mary So Contrary di Nelson Yeo (Singapore, 2019) nel quale il riutilizzo e la manipolazione di immagini su pellicola girate dal regista e recuperate da due diversi film classici, danno vita alla storia fantasmagorica di una donna cinese chiamata Ma Li che sogna di essere Mary, una donna caucasica; Searching for the Perfect Gentleman — An Investigative Journey di Lena Windisch (Germania, 2019), storia multi-livello sulla fiducia, persistenza e interconnessione nel mondo globalizzato; il corto spagnolo realizzato durante il lockdown Fragments di Andrea Salibra per esplorare e descrivere con poche e semplici immagini le angosce, le preoccupazioni, le riflessioni e la genuinità dell’essere umano, e Bedsore di Parin Intarasorn (Tailandia, 2019) riflessione sull’inevitabile e contraddittorio materialismo contemporaneo. Alle h. 21 incontro con i registi Melo Viana, Oliver Folcarelli, Andrea Salibra e Bahare Ruch ai quali il Festival da l’occasione di presentare in prima persona al pubblico le proprie opere.

Il sabato mattina è dedicato a Talk Short, l’occasione dedicata all’industria cinematografica per creare spazi di dialogo e di networking attraverso il confronto con professionisti del settore. Tre i progetti selezionati dal Festival tramite un’open call che avranno la possibilità di presentare i progetti dei loro corti in fase di sviluppo al pubblico e ai professionisti Elisabetta Lodoli (regista, sceneggiatrice e scrittrice bolognese, membro della giuria dei Premi David di Donatello), Caterina Salvadori (c-sceneggiatrice del film Sotto il sole di Riccione prodotto da Netflix) e Andriano Sforzi (vincitore del David di Donatello nel 2011 e regista del documentario L’equilibrio del cucchiaino). Ad illustrare i propri progetti in corso d’opera saranno i registi under30 Roberta Martinelli con Sa Sùrbile, Roberta Palmieri con Pesce Siluro e Vincenzo Pandolfi con Red Buffalo.

La selezione giornaliera di cortometraggi (disponibile in streaming dalle ore 18) è all’insegna dell’esplorazione del mondo dell’infanzia e delle dinamiche di gruppo. In Medusa (Italia, 2020) Antar Corrado immagina un indefinito futuro nel quale l’intelligenza artificiale – sotto forma di specchi e schermi – assolve al ruolo di genitori, mentre Ryan William Harris porta sullo schermo la vita di Joey tra il fantastico mondo dell’infanzia e la difficile realtà della periferia irlandese con Eggshell (Italia, 2020. Tra le proposte anche Kids di Michael Frei (Svizzera, 2019) corto animato che esplora le dinamiche di gruppo e Cynthia (Irlanda, 2019) di Jack Hickey, attore in Penny Dreadful, Vikings, Jericho, Rebellion, Emmerdale, Game of Thrones nel quale una cena tra vecchi amici prende una piega drammatica nel momento in cui il passato torna a galla.

Domenica 29 novembre programmazione speciale per rivedere tutti i cortometraggi delle giornate precedenti e alle h. 21 premiazione di tutte le sezioni. Tutti i titoli saranno disponibili eccezionalmente dalle h. 8 alle 24.
A giudicare la sezione Ce l’ho Corto, nata per dare visibilità e opportunità ai cineasti emergenti under 30, le realtà bolognesi Elenfant Distribution e Sayonara Film per un premio di distribuzione, vinto nell’edizione 2019 da Bobbie Müller per Boys Don’t Cry, selezionato da 11 Festival tra nazionali e internazionali e premiato come Miglior Documentario al Vertigo Film Festival.

Per la sezione Internazionale, quest’anno dedicata alla pluralità declinata nelle sue molte sfaccettature, la giuria presieduta da Giulio Sangiorgio caporedattore della rivista settimanale cartacea Film TV, Anna Di Martino direttrice di Visioni italiani e Laura Pizzirani, attrice e autrice bolognese, ha lavorato con compagnie teatrali come Motus e Bluemotion, con artisti visivi come Nico Vascellari e collaborato con registi quali Giorgio Diritti, Matteo Garrone e Liliana Cavani.

La programmazione di Ce l’ho Corto Film Festival incontra quella del lunedì di Kinodromo la sera del 30 novembre con la proiezione in replica dei corti vincitori dell’edizione preceduta dal consueto incontro dei lunedì di Kinodromo.

Kinodromo è un’associazione culturale fondata a Bologna nel 2012 da un gruppo di operatori del settore culturale e audiovisivo, allo scopo di promuovere il cinema e le produzioni indipendenti attraverso spazi di fruizione nuovi, partecipati e condivisi. Kinodromo collabora con Seac Film S.r.l. – società privata che gestisce il Circuito Cinema Bologna – e tutti i lunedì all’Europa Cinema, in via Pietralata 55, propone una programmazione inedita che prevede film d’autore, documentari e cortometraggi del circuito indipendente italiano e internazionale. Dal primo lockdown di marzo 2020, Kinodromo continua a svolgere le proprie attività online con l’appoggio della piattaforma OpenDDB e incontrando i propri ospiti in diretta streaming.

Inside Porn è un progetto di Maria Giulia Giulianelli, Giulia Moscatelli e Arianna Quagliotto che dal 2016 promuove la pornografia come prodotto culturale, riportando all’attenzione del dibattito sociale la sessualità e le sue infinite modalità di rappresentazione. Nella nostra società la pornografia è ciò che è osceno, ciò che non può o non deve essere rappresentato. Inside Porn le riconosce la dignità che merita, dimostrando che esistono una molteplicità di pornografie, le quali non hanno nulla da invidiare alle arti “legittime”. Si parla di produzioni indipendenti, artistiche e spesso autoprodotte dove al discorso pornografico se ne associano altri: politico, etico, estetico, comunitario, identitario. Il porno diventa uno strumento di contestazione, di sovversione, o il linguaggio attraverso il quale raccontare il proprio personale rapporto con la sessualità.

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