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Basket, campionato alle porte. Virtus Kleb Ragusa: “Lo sport non può fermarsi”

Manca ormai pochissimo all’inizio del campionato di Basket di serie B e i problemi legati alla diffusione del Covid-19 si fanno sentire. Virtus Kleb Ragusa si sta impegnando a garantire l’inizio del campionato a giocatori, staff e soprattutto ai propri tifosi

Pubblicato il 23 Novembre, 2020

Manca ormai pochissimo all’inizio del campionato di Basket di serie B e i problemi legati alla diffusione del Covid-19 si fanno sentire. Virtus Kleb Ragusa si sta impegnando a garantire l’inizio del campionato a giocatori, staff e soprattutto ai propri tifosi. La presidente Sabrina Sabbatini cerca di fare il punto della situazione fornendo alternative concrete: «Siamo 64 squadre in serie B, facciamo una massa critica non da poco, non possiamo perdere questo “vantaggio”, sprecarlo in esternazioni dissociate e frammentarie che mettono in risalto più i diverbi che i pensieri comuni. Proprio su questi, però, vorrei fare un passaggio, una sorta di sondaggio, per essere certi, come dicevo, che siano ancora quelli e non si siano persi nelle difficoltà quotidiane che dobbiamo affrontare; plausibile ma distolgono gli occhi dalla palla! Quello su cui spero quindi ci sia una comune visione è: la pallacanestro….. “è stata inventata perché la vita non bastava”(cit.) ; i giocatori di serie A1, A2 e B sono giovani (non potrebbe essere altrimenti) che hanno fatto di questo gioco il loro mestiere e la loro sopravvivenza; fermare completamente i giocatori, per mesi, produce dei danni fisici e psichici non indifferenti e non sempre recuperabili; ogni imprenditore che assume su di sé l’impegno di occuparsi di sport, deve fare in modo di andare avanti.  Se su questi punti c’è comune intesa, e spero di sì, allora costruiamo tavoli comuni per ottenere tutti gli aiuti possibili per andare avanti e, speriamo nel più breve tempo possibile, lasciarci questo orribile periodo alle spalle».

«Nel nostro piccolo – aggiunge Sabbatini – stiamo mettendo a punto delle proposte che possono agevolare questo difficile momento. Innanzitutto cercheremo di offrire ai tifosi le partite in chiaro in TV per permettere a tutti di starci vicino e di poter continuare a tifare per la propria squadra. Faremo in modo da massimizzare l’uso dei social per permetterci di non creare distanza tra noi e le persone che ci seguono e far arrivare a chiunque il nostro lavoro sul campo. E poi lavoreremo sulle sponsorizzazioni offrendo alle aziende possibilità alternative di visibilità. Sono certa e ribadisco che se ci è stata data la possibilità di continuare a questo impegno non possiamo sottrarci. La possibilità di offrire uno spettacolo non più dal vivo ma via cavo è una possibilità che va colta e sfruttata ed è anche questo un impegno verso gli appassionati di sport e, ripeto, verso gli stessi giocatori. Dobbiamo cambiare prospettiva – conclude Sabbatini – impegnarci di più e su più fronti, ma fermarci no, sarebbe peggiorativo per tutti e sarebbe in conflitto con gli impegni assunti con il cuore. Sappiamo bene che questo mestiere è fatto di cuore, e allora, lavoriamo per scaldare anche quello degli altri e farci aiutare»  

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