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Che fine hanno fatto i navigator? Sono loro adesso che rischiano di chiedere un lavoro

Chi non ricorda i navigator? Erano la soluzione di tutti i mali, fonte di contrasti politici, speranza di molti italiani. Erano stati assunti per 2 anni allo scopo di aiutare i fruitori del reddito di cittadinanza a trovare un impiego. E invece, scaduti i 24 mesi, un impiego se lo dovranno trovare loro perché nel disegno di legge di Bilancio, soldi per la categoria – scadranno ad aprile – non ce ne sono.

A dire il vero 10 milioni di euro per il settore sono stanziati, ma servono per altre cose. Il Movimento 5 Stelle, grande sponsor dei navigator, vuole che siano prorogati di un anno. Nel frattempo, gli stessi operatori hanno creato una sorta di sindacato, l’Associazione Nazionale Navigator, Anna come acronimo.

Certo ci si è messa di mezzo la pandemia, che ha complicato molto il modo di lavorare, ma certo qualche dubbio sulla necessità di confermarli c’è. Quali sono stati i risultati di questo lavoro che allo Stato costa abbastanza? Sappiamo solo che di un milione e trecentomila che hanno avuto il reddito di cittadinanza, 350mila hanno avuto un contratto, ma non si specifica di quale tipo e soprattutto non sappiamo se questo risultato sia frutto dei navigator.

Mancano i dati. E poi le Regioni hanno sancito che i vecchi uffici di collocamento si avvalgono dei navigator, ma solo come supporto. Un bel casino di cifre e una questione politica da risolvere.

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