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Movimento 5 stelle su censimento degli immobili sfitti o non utilizzati

Pubblicato il 28 Novembre, 2020

Un’altra occasione persa, ma non certamente per il MoVimento 5 Stelle. Durante l’ultimo Consiglio Comunale abbiamo presentato una Mozione con la quale chiedevamo all’amministrazione piombinese di effettuare il censimento degli immobili sfitti o non utilizzati, strumento realizzabile senza un reale esborso, semplicemente incrociando le banche dati già a disposizione del Comune, ma di estrema utilità soprattutto se si considera che questa amministrazione dovrà scrivere gli strumenti urbanistici che disegneranno il nostro territorio almeno per i prossimi 10 anni.

La mozione, ovviamente, non è passata ed ha ottenuto il solo voto favorevole di Rifondazione Comunista, l’astensione di PD, Anna Per Piombino ed Ascolta Piombino, il voto contrario della maggioranza in blocco. Nel decennio 70’/80′ il comune di Piombino aveva raggiunto la quota di 40.000 cittadini residenti contro i 33.000 attuali (fonte ISTAT).

Tuttavia il patrimonio edilizio dell’epoca era di gran lunga inferiore all’attuale, ne si evince che larga parte dell’attuale patrimonio edilizio non è adibito ad abitazione di residenza. 

Questa situazione alimenta il fenomeno dell’utilizzo delle seconde case come “casa vacanze” per brevi periodi durante la stagione balneare, andando così a rappresentare una concorrenza sleale nei confronti di tutte quelle attività ricettive regolarmente registrate ed in regola dal punto di vista autorizzativo e contributivo, in sostanza che pagano le tasse. 

Nel nostro comune è accaduto che nuove costruzioni, in presenza di un forte calo demografico derivante dal perdurare della crisi socioeconomica e dalla decennale riduzione degli occupati in ambito siderurgico, vengano acquistate da cittadini piombinesi che intendono abbandonare le zone ritenute degradate, ad esempio tutte le aree adiacenti il perimetro industriale, lasciando le vecchie abitazioni in affitto alle fasce più povere della popolazione e creando così delle aree fatiscenti e prive di servizi anche se di fatto vicine al centro cittadino.  

A parziale riprova di tutto questo c’è il vertiginoso crollo del valore veniale degli immobili nel nostro comune, cosa da tempo prevedibile se si considera che larga parte dello sviluppo immobiliare è avvenuto sulla scorta della necessità di investimenti redditizi e non su una reale necessità abitativa. 

E’ altresì ovvio che questa analisi non può essere fatta sulla percezione del fenomeno,ma su dati certi. Un dato reale sul numero delle seconde case, oltre che rappresentare un forte strumento di contrasto all’evasione, consentirebbe di avere una reale percezione delle presenze turistiche annuali e conseguentemente aprire una discussione sulla sostenibilità in termini di utilizzo delle risorse come arenili, acqua, rifiuti.

Ecco perché abbiamo chiesto il censimento degli immobili sfitti o non utilizzati e visto che la LR65 vieta nuovi volumi ad uso abitativo in area extraurbana, ma li consente in area urbana, sarebbe stato quantomai opportuno mettere un punto fermo almeno dal punto di vista politico sulla questione e stabilire una volta per tutte che a Piombino non c’è bisogno di nuove abitazioni, ma di ridare legittima dignità alle aree periferiche.

Per ovvi motivi di spazio tralasciamo le motivazioni con le quali questa maggioranza ha bocciato la nostra mozione, ma i cittadini potranno farsene un’idea andando a rivedere il Consiglio Comunale sul canale Youtube. In ogni caso non siamo certo noi che governiamo il Comune, ma nonostante ciò abbiamo responsabilmente cercato di fornire uno strumento di valutazione essenziale al dibattito politico e tecnico a tutto vantaggio della cittadinanza. 

Movimento 5 Stelle Piombino

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