Molte donne sono vittima di violenza domestica perché, non avendo indipendenza economica, non se ne possono andare dalle loro case. Il Governo è voluto venire incontro a questa esigenza e ha istituito un fondo di 3 milioni di euro che servirà a finanziare quello che è stato definito “microcredito di libertà”. Pochi soldi, un piccolo prestito per chi vuole uscire da situazioni degradanti e sfuggire alla violenze domestiche.
Hanno accettato subito l’invito governativo Abi, Caritas, Federcasse e Ente per il microcredito così da supportare fattivamente le richieste che giungeranno da tutta Italia. “Come credito cooperativo – ha sottolineato Augusto Dell’Erba, presidente di Federcasse – ci attiveremo con le federazioni locali delle banche di credito cooperativo e con le capogruppo dei gruppi bancari per individuare quanto prima i più efficaci canali di coinvolgimento delle 250 banche di credito cooperativo, casse rurali e casse Raiffeisen nel progetto”.
Se è microcredito imprenditoriale il supporto è al 90%, al 100% se è “sociale”. Chi ne potrà usufruire. Una scrematura delle domande avverrà attraverso i centri antiviolenza. I tutor nominati dai centri potranno indirizzare direttamente alle banche.
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