Trento ha ceduto lo scettro a Pordenone. E’ la città friulana quella in cui si vive meglio, nell’ormai tradizionale classifica che stilano ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma. Quest’anno, come si poteva immaginare, l’ha fatta da padrone la pandemia, che ha relegato meravigliose città come Bergamo e Cremona in posizioni molto più basse. Bergamo è scesa di 14 posti (dal 26esimo posto al 40esimo), Lodi di 37, Milano di 16, Piacenza di 41, Cremona addirittura di 46.
La città in cui si vive peggio è, secondo lo studio, Foggia. Sempre secondo i dati, la qualità della vita è buona o accettabile in 60 su 107 province italiane, il che significa che il 42,5% degli italiani vive in posti in cui si vive male (è il 60% nel sud).
La marchigiana Ascoli Piceno va al quinto posto (dal 37esimo), salgono e di molto Padova e Vicenza. In basso, Foggia, Crotone e Agrigento sono “bocciate” dalla ricerca. Milano è al 45esimo posto, Roma al 50esimo, Torino al 64esimo, Napoli al 103esimo. Insomma, si vive bene in provincia e poco nelle aree metropolitane.
Per lavorare, lo studio premia Bolzano, Trento e Bologna; per la qualità di aria e ambiente Trento, Milano e Pordenone; Ascoli è la città più sicura d’Italia con Nuoro, Treviso, Oristano; per istruzione e formazione ancora Trento sul più alto podio con Bologna, Trieste e Udine; per vacanze e turismo Siena, Rimini e Aosta.
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