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Riaprono gli stadi in Inghilterra. E in Italia?

Già questo weekend gli stadi inglesi saranno aperti, in maniera assai parziale cosa che ha fatto infuriare i club più importanti. C’è stata la preview del match di Europa League, Arsenal-Rapid Vienna. La decisione è stata presa tre settimane fa: a seconda dei posti dove il virus è più o meno sviluppato, si decide l’affluenza del pubblico.

Per esempio, nelle zone a minor rischio del Regno Unito, sì all’ingresso di 4mila spettatori come tetto massimo. Duemila per le fasce intermedie e nessuno nelle zone più colpite dal Covid. Attenzione però, chi entra non potrà urlare né cantare e quindi dovrà assistere alle partite in silenzio. Ma i club inglesi non sono molto soddisfatti. Tenere aperti gli impianti per così poche persone è un danno economico per i club di football, che possono sostenere le spese varie solo a partire da un’affluenza di 10mila spettatori.

Jurgen Klopp, allenatore del Liverpool campione d’Inghilterra, è d’accordo con le società: “Non capisco il senso di mettere 2mila persone in uno stadio con la capacità di 60mila”. In Italia invece ancora non se ne parla, il ministro Spadafora ha affrontato la questione tempo fa rimandando a migliori momenti la decisione. La posizione dei club nostrani non è molto distante da quelli d’Oltremanica. Il punto è capire quando si potrà fare la mossa, non prima di gennaio a quanto è dato sapere.

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