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Güllüdere e Kızılçukur: la Valle delle Rose e la Valle Rossa in Cappadocia

Prosegue sulla piattaforma Zoom il ciclo di incontri online Sulle tracce del luogo del Premio Carlo Scarpa 2020–2021, organizzato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e pensato per approfondire alcuni dei temi connessi all’ultima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, il Premio a un luogo dedicato quest’anno a Güllüdere e Kızılçukur: la Valle delle Rose e la Valle Rossa in Cappadocia, in attesa della riapertura, nelle sede di Ca’ Scarpa, a Treviso, della mostra Cappadocia. Il paesaggio nel grembo della roccia,provvisoriamente chiusa in relazione all’attuale situazione sanitaria.

Pubblicato il 7 Dicembre, 2020

Prosegue sulla piattaforma Zoom il ciclo di incontri online Sulle tracce del luogo del Premio Carlo Scarpa 2020–2021, organizzato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e pensato per approfondire alcuni dei temi connessi all’ultima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, il Premio a un luogo dedicato quest’anno a Güllüdere e Kızılçukur: la Valle delle Rose e la Valle Rossa in Cappadocia, in attesa della riapertura, nelle sede di Ca’ Scarpa, a Treviso, della mostra Cappadocia. Il paesaggio nel grembo della roccia,provvisoriamente chiusa in relazione all’attuale situazione sanitaria.

Giovedì 10 dicembre alle ore 18 è in programma la proiezione online del film documentario Güllüdere e Kızılçukur: la Valle delle Rose e la Valle Rossa in Cappadocia introdotta dal regista, Davide Gambino, con Patrizia Boschiero, coordinatrice delle attività del Premio Carlo Scarpa. Al termine degli interventi sarà comunicata la password per accedere alla visione gratuita del film nel canale Vimeo della Fondazione.

Il film, ideato e prodotto dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, documenta “l’esplorazione sul campo” compiuta dal Comitato scientifico della Fondazione nell’ambito del lavoro di ricerca del Premio per l’individuazione prima e lo studio poi del luogo designato.

Per un film dedicato a un luogo è indispensabile maturare, in poco tempo, una vicinanza concreta agli aspetti che permettono di capirlo, attraversando i molti campi che ogni lavoro sul paesaggio rende necessari: l’incontro con le persone che lo abitano, l’esplorazione degli ambienti di vita, l’approfondimento degli aspetti sociali, storici, geografici; la curiosità per il valore e il significato delle espressioni artistiche che rivelano lo spessore di tutto questo.

Dopo un primo viaggio del Comitato scientifico (estate 2019), il ritorno in Cappadocia nell’autunno del 2019 è avvenuto all’insegna del contatto fisico con il luogo e dell’incontro con i suoi abitanti: da colui che coltiva la terra e al tempo stesso custodisce le chiavi di una chiesa, a chi è apparso interprete del lavoro culturale o delle responsabilità amministrative, a chi lo racconta da Istanbul con sguardi diversi. Nel documentario il racconto delle due valli viene affidato alle voci dei protagonisti che gravitano e vivono immersi in questo straordinario paesaggio. Un paesaggio in cui le abitazioni e gli orti, le chiese e i complessi monastici ci raccontano l’insediamento rupestre dell’uomo e la dirompente natura geologica del suolo, la loro storia e attualità, i valori culturali profondi e universali che caratterizzano questi luoghi.

Piattaforma Zoom.

Per partecipare ll’incontro ci si deve iscrivere attraverso l’apposito link pubblicato nei canali social e nel sito della Fondazione Benetton Studi Ricerche, www.fbsr.it

Gli iscritti riceveranno via email il link di Zoom per prendervi parte.

Al termine degli interventi sarà comunicata la password per accedere alla visione gratuita del film nel canale Vimeo della Fondazione.

Il ciclo proseguirà giovedì 17 dicembre alle ore 18 con la conversazione Diario di un paesaggista in Cappadocia con Thilo Folkerts, architetto paesaggista, 100Landschaftsarchitektur, Berlino, dal 2019 membro del Comitato scientifico della Fondazione Benetton, e Luigi Latini, presidente del del Comitato scientifico , e poi con altri tre appuntamenti nel mese di gennaio.

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