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I bielorussi continuano a protestare. Altri 300 arresti

I bielorussi continuano a scendere in piazza per chiedere le dimissioni del dittatore Aleksandr Lukashenko, rieletto nello scorso agosto con verosimili brogli. Lo fanno da tanto tempo, questo è il 18esimo weekend che protestano in migliaia, pacificamente ma fermi nel denunciare quelle elezioni. Chiedono una Bielorussia libera, ma né il regime né Mosca vogliono lasciare spazio ad elezioni libere.

La novità di ieri è che oltre trecento persone sono state arrestate. Una retata di massa che rende lo scontro tra manifestanti e potere ancora più duro. Tra i fermati c’è anche Nina Bashinskaja, la pensionata simbolo della folla dei manifestanti. Arresti anche in altre città bielorusse e anche di giornalisti.

Dall’inizio delle manifestazioni sono state messe in carcere, secondo le stime delle Nazioni Unite, ben 27mila persone. La popolazione è controllata anche attraverso il blackout di internet. “È così che sarà fino alla vittoria”: le parole sono della leader Svetlana Tikhanovskaja, candidata dell’opposizione per eventuali elezioni libere.

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