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Buoni spesa digitali, da domani sarà possibile richiederli per i leccesi in difficoltà

Pubblicato il 8 Dicembre, 2020

È stato pubblicato sull’Albo Pretorio del Comune di Lecce l’avviso pubblico per l’erogazione dei buoni spesa digitali (https://lecce.cartaspesa.it/modulo/AvvisoPubblicoBuoniSpesa.pdf). Da mercoledì 9 dicembre potranno farne richiesta i nuclei familiari o cittadini residenti a Lecce che non hanno disponibilità economiche per soddisfare le primarie esigenze della famiglia, non beneficiano di Reddito di cittadinanza, Rei, Rem, Naspi o altri ammortizzatori sociali o misure di sostegno al reddito per un importo mensile uguale o superiore a 500 euro. Per ottenere i buoni spesa digitali, ennesima iniziativa presa dal Comune di Lecce per le fasce più deboli della popolazione, è inoltre necessario essere occupato in attività sospese a causa dell’emergenza epidemiologica in atto con privazione dello stipendio o di qualsiasi reddito o essere inoccupato o disoccupato. I buoni spesa digitali del Comune di Lecce potranno essere richiesti compilando digitalmente il modulo pubblicato sulla piattaforma Carta Spesa al link: https://lecce.cartaspesa.it/modulo/richiesta-buono-spesa/. Al modulo digitale dovrà essere allegata (in formato pdf) una fotocopia del documento di identità personale in corso di validità e il codice fiscale, con firma autografa in calce. L’istanza dovrà essere presentata da un solo componente del nucleo familiare. Le domande saranno esaminate dal Settore Welfare a scorrimento dei richiedenti secondo l’ordine cronologico di arrivo fino ad esaurimento delle risorse disponibili, che per il Comune di Lecce ammontano a 566.141,14 euro assegnate dal  D.L.154/2020. 

Buoni spesa digitali, le dichiarazioni del sindaco Salvemini

Il valore dei buoni spesa digitali, da utilizzarsi esclusivamente per l’acquisto di beni di prima necessità nei negozi convenzionati, è calcolato proporzionalmente al numero dei componenti del nucleo familiare. Ai single sarà corrisposto un buono da 100 euro, ai nuclei di due persone 150 euro, di tre 200, di quattro 250, di 5 o più 300 euro. Per ogni minore di 3 anni presente nel nucleo si aggiunge la somma di 100 euro. Una volta presentato il modulo, il cittadino sarà avvisato del corretto inserimento ad un indirizzo mail da lui fornito. Il caricamento del valore dei buoni spesa digitali sulla tessera sanitaria del cittadino sarà comunicato attraverso SMS. Per informazioni, chiarimenti e supporto per la compilazione della domanda è attivo il seguente numero di telefono 0832 682071 attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00. Al momento della transazione il cittadino dovrà presentare la tessera sanitaria alla cassa dell’esercizio convenzionato per utilizzare il valore del buono. Inserendo i dati del cittadino nella piattaforma www.cartaspesa.it, l’esercente convenzionato si vedrà assegnato l’importo della spesa. Come nella precedente erogazione, a disposizione di ogni esercente ci sarà una dashboard personale che raccoglierà le transazioni effettuate con buono spesa digitale. Le somme saranno rimborsate dal settore Welfare del Comune di Lecce. La lista degli esercenti convenzionati ad accettare i buoni spesa digitali è disponibile sul sito istituzionale del Comune di Lecce al link: https://bit.ly/3e6GFsk. Gli uffici del settore Welfare effettueranno su ciascuna domanda presentata le dovute verifiche circa la veridicità delle dichiarazioni rese, anche richiedendo la produzione di attestazione ISEE. Chi rilascia dichiarazioni mendaci è punibile ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia.

Le risorse che in questa trance andremo a fornire a chi si trova in difficoltà si aggiungono agli interventi della scorsa primavera per un totale di più di un milione e mezzo di euro, tutti destinati all’acquisto di beni di prima necessità– dichiara il sindaco di Lecce Carlo Salvemini circa i buoni spesa digitali– un importo considerevole che testimonia la drammaticità del momento che stiamo attraversando, al quale le istituzioni nazionali, regionali e comunali hanno fornito una risposta che si è rivelata e si rivela fondamentale per la tenuta sociale delle comunità, come recentemente ci ha ricordato il Censis”

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