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Pienone per le strade di Lecce, Salvemini annuncia provvedimenti

Pubblicato il 9 Dicembre, 2020

Le strade di Lecce si riempiono e la polemica impazza. Dopo mesi di semi lockdown, con la zona arancione che impediva a tutti i non leccesi di spostarsi dal proprio comune per raggiungere il capoluogo salentino, il primo giorno festivo sotto il regime di area gialla, ha come previsto avuto l’effetto di un ritorno in massa della gente per le strade di Lecce. Pioggia a tratti, freddo sì, ma non eccessivo, non hanno impedito affollamenti ed assembramenti nel capoluogo, favoriti anche dalla riapertura dei locali, bar e ristoranti, fino alle 18 con il servizio ai tavoli. Nel giorno dell’Immacolata, quindi, Lecce è tornata a vivere, la gente è accorsa a vedere le prime illuminazioni e gli addobbi natalizi e a cominciare a pensare ai regali per le feste. Tutto assolutamente legittimo, se non fosse che il periodo e la pandemia in corso dovrebbero indurre a maggiore prudenza e a minori affollamenti per le strade di Lecce.

Strade di Lecce affollate, le dichiarazioni del Sindaco Salvemini

Una situazione che non è piaciuta al primo cittadino leccese, Carlo Salvemini che, commentando le immagini relative alla situazione creatasi ieri per le strade di Lecce, non ha avuto peli sulla lingua. Queste le sue dichiarazioni affidate ad un post sul suo profilo Facebook sugli affollamenti di ieri per le strade di Lecce: “Domani in Prefettura valuteremo eventuali provvedimenti da assumere per gestire gli affollamenti che si stanno determinando nelle aree urbane, comprese le strade di Lecce, dopo l’ordinanza del Ministero della Salute che ha classificato la Puglia come area gialla. Come ho già spiegato, la condivisa preoccupazioni su comportamenti che possono innescare una circolazione del virus si accompagna alla consapevolezza della difficile individuazione degli strumenti più efficaci da adottare. Mi spiego. Come sindaco non ho poteri per dichiarare Lecce area arancione.Come sindaco non posso limitare la libera circolazione delle persone, in entrata ed in uscita dalla città.Come sindaco non posso sanzionare comportamenti che nel DPCM non sono espressamente vietati, ma solo fortemente raccomandati. Ricordo infatti che “è fortemente raccomandato non spostarsi salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire servizi non sospesi”. Questo significa – in altre parole – che posso uscire da casa, a piedi o in auto, motivando lo spostamento con la necessità di acquisti in tutte gli esercizi commerciali autorizzati a rimanere aperti. Questa precisazione chiarisce perché è complicato garantire risultati efficaci attraverso un’ordinanza che – come consente il DPCM – dispone la chiusura ”di strade e piazze dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”. Faccio un esempio: pur chiudendo via Trinchese, o la Galleria Mazzini, o Corso Vittorio Emanuele – come qualcuno suggerisce – deve comunque garantirsi passaggio a chi deve rientrare a casa o fare acquisti. È facile comprendere che trattandosi di punti della città a fortissima vocazione commerciale la riduzione del traffico pedonale non sia garantita. Questo il crinale lungo il quale siamo chiamati a muoverci. Sono pronto a raccogliere tutti i suggerimenti utili che tengano conto di queste precisazioni. Tenendo conto che avere attività commerciali aperte risponde anch’esso ad un principio di interesse generale, legato al contenimento di un’emergenza economica e sociale. Avere più forze di polizia per strada è certamente un deterrente importante. Ma salvo che si sia senza mascherina, o in gruppo procurando assembramenti senza motivazioni legate allo shopping non ci sono i presupposti per applicare sanzioni quando ci si trova in area gialla. Questo mio messaggio vuole essere un contributo alla comprensione della situazione. Che è più complicata da gestire di quanto si creda. Per questo la responsabilità individuale resta la misura più efficace. Domani in ogni caso vi aggiornerò su esito della riunione in Prefettura. Andiamo avanti, uniti”.

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