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Zona arancione

L’Abruzzo torna arancione: brusco cambio di sfumatura (e di regole)

Pubblicato il 13 Dicembre, 2020

Nel capoluogo regionale e negli altri centri della provincia aquilana le attività produttive hanno rispettato in generale le restrizioni della zona rossa, reintrodotta l’altro ieri sera dalla ordinanza del Tar Abruzzo, al quale il governo si è rivolto per impugnare il provvedimento del presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, che lunedì scorso aveva riportato la regione in zona arancione, senza l’avallo di Roma. A rispettare il dietrofront, inatteso, in questa unica giornata di stop – visto che oggi l’Abruzzo è tornato arancione su ordinanza del ministro alla Salute Roberto Speranza, sulla scorta del miglioramento dei dati certificato dalla cabina di regia l’altro ieri pomeriggio – soprattutto i negozi di abbigliamento, la categoria merceologica più colpita, e costretta a richiudere dopo cinque giorni di riapertura, seguiti ad uno stop che va avanti dal 18 novembre, quando Marsilio, questa volta d’intesa con il Governo, aveva decretato con una propria decisione la zona rossa alla luce della impennata di contagi divampata da settimane che ha messo in seria difficoltà il sistema sanitario.

In molti esercizi commerciali gli imprenditori del settore hanno utilizzato la giornata, pur chiusi, per organizzare le vendite dei prossimi giorni in prossimità delle festività natalizie. Le regole, in generale, sarebbero state rispettate anche nei centri più piccoli, dove tuttavia secondo quanto si è appreso, alcuni servizi sono rimasti chiusi in attesa di una decisione definitiva. questa situazione si è verificata in particolare nelle zone di montagna, dove le attività produttive sono in ginocchio per la mancanza di turisti, causata da ristrettezze e chiusura impianti di risalita. (fonte: Ansa)

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