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Conte covid stretta Natale

Decreto legge di Natale, linea dura: mix fra zona rossa (nei giorni cruciali) e zona arancione. Ecco le nuove misure

Decreto di Natale, linea dura: ecco si può fare e non fare.

Pubblicato il 19 Dicembre, 2020

Decreto legge di Natale, c’è il via libera sulla nuova stretta per le festività natalizie al termine di un lungo Cdm, quello di ieri sera, e Giuseppe Conte ha illustrato tutte le misure per gestire l’emergenza Covid.

Dopo giorni di discussioni, tra le forze di maggioranza e opposizione, il governo vara la nuova stretta per evitare che i pranzi e le cene delle feste facciano da detonatore per una terza ondata a gennaio e febbraio. Dal 24 dicembre al 6 gennaio si potrà dunque uscire di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute.

Decreto di Natale: ecco le nuove misure

Alla fine ha prevalso la “linea dura” del Governo. In estrema sintesi, dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 “zona rossa” in tutta Italia nei giorni festivi e pre-festivi (ovvero 24 la vigilia, 25 Natale, 26 Santo Stefano, domenica 27, più il 31 San Silvestro, 1 Capodanno, sabato 2 e domenica 3, ma anche 5 e 6) col divieto di uscire di casa se non in ragione di comprovate necessità da autocertificare (principalmente per salute, lavoro ed emergenze giustificabili).

Vi è anche la possibilità di recarsi in massimo due persone presso un’abitazione diversa per festeggiare il Natale, nei seguenti giorni in cui l’Italia sarà di fatto in zona rossa:

  • 24 dicembre,
  • 25 dicembre,
  • 26 dicembre,
  • 27 dicembre,
  • 31 dicembre,
  • 1 gennaio,
  • 2 gennaio,
  • 3 gennaio,
  • 5 gennaio,
  • 6 gennaio.

Le regole da rispettare in questi giorni sono quelle proprie della zona rossa, ovvero:

  • spostamenti vietati, anche nello stesso Comune, se non per motivi di salute, lavoro o necessità;
  • spostamenti in Comuni diversi solo per fare la spesa se per motivi di maggiore risparmio, o comunque per motivi di salute, lavoro o necessità;
  • autocertificazione obbligatoria per spostarsi;
  • negozi chiusi;
  • aperti supermercati e negozi che vendono beni alimentari o di necessità (edicole, tabacchi, parrucchieri e barbieri, lavanderie);
  • bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie chiusi, con l’asporto consentito dalle 5 alle 22 e la consegna a domicilio sempre consentita;
  • ok alle passeggiate vicino alla propria abitazione;
  • ok all’attività fisica vicino alla propria abitazione se effettuata da soli, a distanza di sicurezza e con mascherina;
  • ok a giri in bicicletta vicino alla propria abitazione o per andare a lavoro;
  • chiusi musei, mostre, teatri e cinema.

E’ prevista, poi, una “zona arancione” in tutti gli altri (lunedì 28, martedì 29 e mercoledì 30, più lunedì 4), il che significa negozi aperti e ristoranti chiusi. Fatte salve le specifiche di cui sopra sugli spostamenti, sarà permesso accogliere a casa al massimo 2 ospiti non conviventi per giorno, che potranno essere accompagnati da minori di 14 anni. I viaggi tra regioni e comuni, d’altra parte, saranno ugualmente vietati, dal 21 dicembre al 6 gennaio, e l’attività sportiva potrà avere luogo all’aperto e all’interno del proprio comune.

Ai limiti della zona arancione, di seguito ricapitolati, il Governo aggiunge il divieto di spostamento al di fuori del proprio Comune a meno che non si tratti di comuni con meno di 5.000 abitanti e la tratta non può superare i 30 chilometri (no capoluoghi di provincia):

  • spostamenti consentiti nel proprio comune dalle 5 alle 22 senza autocertificazione;
  • no agli spostamenti in altri Comuni o in altre Regioni, al netto di motivi di necessità, lavoro, salute;
  • spostamenti in Comuni diversi per comprovati motivi, ad esempio per usufruire di servizi non presenti all’interno del proprio Comune;
  • coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00 se non per motivi di salute, lavoro, necessità e con autocertificazione;
  • consentito il rientro presso il proprio domicilio;
  • bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie chiuse. Solo asporto fino alle 22 con divieto di consumare nei pressi nei locali. Consegna a domicilio sempre consentita,
  • centri commerciali sono chiusi nei festivi e prefestivi al netto di servizi essenziali ivi presenti;
  • negozi aperti fino alle 21;
  • ok a passeggiate dalle 5 alle 22;
  • ok l’attività motoria dalle 5 alle 22;
  • ok ai giri in bicicletta.

Le visite ai parenti: persone non conviventi e under 14

Confermata la deroga che prevede di poter far visita, e/o ospitare, a persone non conviventi anche nella zona rossa. Durante i giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22 verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone.” Significa che si potrà fare visita a un solo parente al giorno e alla visita possono partecipare solo due persone.

«Lo spostamento verso le abitazioni private è consentito nei limiti di due persone per ciascuna di esse, ulteriori a quelle ivi già conviventi».

Tradotto: si possono invitare per il cenone della Vigilia e il pranzo di Natale solo due persone, ma senza tuttavia contare i minori di 14 anni. Una famiglia formata da madre, padre e due bambini under 14 vengono contate come due persone e quindi possono spostarsi per andare a pranzo da nonni, ad esempio, ricalcando l’impostazione tedesca voluta dalla Merkel.

“Abbiamo voluto consentire un minimo di socialità” – ha ribadito Conte.

Seconde case

Nel decreto sugli spostamenti approvato a inizio mese si prevede il divieto di spostamenti nelle seconde case in altra Regione nel periodo che va dal 24 dicembre al 6 gennaio. Nei giorni di lockdown natalizio è quindi vietato lo spostamento anche in comuni diversi.

“Senza misure andremmo incontro a grossi rischi, abbiamo trovato un punto di equilibrio”- ha affermato il premier  durante la conferenza stampa di ieri sera”.

Ristoro di 645 milioni per ristoranti e bar – Conte si è poi detto “a fianco” agli operatori che saranno coinvolti dalle misure. “Abbiamo sospeso contributi e tributi per coloro che hanno perdite. Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato. Questo decreto dispone un ristoro immediato di 645 milioni di euro per ristoranti e bar”.

“Decisione sofferta, il decreto è un punto di equilibrio” – Secondo Conte, il Decreto Natale “offre un punto di equilibrio tra la stretta necessaria e le deroghe necessarie in considerazione dell’importanza sociale e ideale che queste festività hanno nella nostra comunità nazionale”. Si tratta di “una decisione non facile, sofferta: dobbiamo rafforzare il regime di misure necessarie per cautelarci meglio anche in vista della ripresa delle attività di gennaio”.

Si è espresso anche in tema di vaccini e della scuola in presenza.

Il vaccino non sarà obbligatorio – Il governo non prevede l’obbligatorietà del vaccino, ha precisato Conte. “E’ una scelta precisa, lo offriamo facoltativamente ma abbiamo già iniziato a promuovere una campagna per spiegare che il vaccino è testato dalle istituzioni più qualificate in Europa. Sarà un vaccino sicuro, sarà offerto a tutti e speriamo tutti si predispongano a farlo”.

“Fiduciosi sulla scuola in presenza a gennaio” – “La pandemia ci sta insegnando, tra le lezioni, che dobbiamo mantenerci sempre pronti a intervenire”, ha proseguito il presidente del Consiglio. “Abbiamo programmato al momento un recupero della didattica in presenza al 7 gennaio. Nel corso del Cdm c’è stata una pausa durante la quale i ministri Azzolina, Boccia, e De Micheli mi hanno informato che i tavoli presso i prefetti stanno funzionando molto bene, con sinergia. Questo ci dà maggiore fiducia per la ripresa in presenza a gennaio”.

“Le misure hanno funzionato, siamo partiti da Rt a 1,7” – Il premier ha dunque sottolineato che le misure del governo “hanno funzionato grazie alla responsabilità dei cittadini. E’ un metodo che ci ha evitato il lockdown generalizzato. Siamo partiti con il metodo a zone con Rt a 1,7 e lo abbiamo riportato a 0,86, tanto che nei prossimi giorni tutte le Regioni potranno diventare zona gialla”.

“Non entriamo in casa degli italiani, limite alla circolazione” – Il capo dell’esecutivo ha affermato ancora: “Non entriamo in casa degli italiani. Il divieto è stato concepito come limite alla circolazione nella zona rossa. Stiamo prevedendo forti limiti alla circolazione. Si esce con l’autocertificazione. Per compensare c’è questo piccolo attenuamento”.

Decreto di Natale: spinosa, del resto, la questione dei decessi in Italia

“I decessi dipendono da molti fattori, siamo i secondi più anziani dopo il Giappone” – I decessi “restano una ferita per tutta la comunità interazionale”, ha osservato Conte. “Anche la Francia e il Regno Unito hanno superato i 60mila morti, ma non si tratta di stabilire classifiche. I decessi dipendono da molti fattori, abbiamo una popolazione molto anziana, la seconda al mondo dopo il Giappone. Le statistiche dicono che la morte colpisce chi ha delle co-morbilità. E ancora dagli stili di vita. Con gli scienziati stiamo studiando le risposte, ma qui la politica si ferma e lascia spazio alla scienza”.

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