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Turchia, fece lo scoop sulle armi cedute dai servizi segreti agli islamisti in Siria. Giornalista condannato a 27 anni

Pubblicato il 24 Dicembre, 2020

Quando mai fare uno scoop, e di quella rilevanza internazionale, condanna un giornalista a 27 anni e sei mesi? Eppure in Turchia svelare che agenti dei servizi segreti rifornivano di armi gli islamisti combattenti in Siria non si può perché ufficialmente è “spionaggio”.

Fare insomma il proprio mestiere, anche se sgradito ai potenti, significa “dare sostegno a un’organizzazione terroristica” come hanno motivato i giudici turchi. Una follia in termini. Ad essere condannato, ma vive in Germania è l’ex direttore del quotidiano turco Cumhuriyet, Can Dundar, a cui in primo grado erano già stati comminati 5 anni e 10 mesi.

I giudici hanno ritenuto che quello scoop fosse un appoggio al “terrorista”, o così tale lo considera Erdogan (che promise al giornalista di fargliela pagare “a caro prezzo”), Fethullah Gulen, l’iman che vive negli Stati Uniti e Ankara accusa del fallito colpo di stato del 15 luglio 2016.

Dundar era stato tre mesi in carcere proprio per questi “delitti”, poi la Corte Costituzionale lo aveva rilasciato riscontrando una violazione della libertà di stampa. Da quei tempi – sono passati 4 anni – Dundar vive in Germania.

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