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Riapertura delle scuole dal 7 gennaio. La petizione online per continuare la Dad raggiunge le 7mila firme

Pubblicato il 28 Dicembre, 2020

Si continua a discutere della riapertura delle scuole dopo le feste e cioè dal 7 gennaio. L’ipotesi, che al momento sembra realtà, è quella di far tornare tutti gli studenti, di ogni età e grado, a scuola con didattica in presenza. Un ipotesi che però non convince del tutto e ha creato non poche polemiche. Sono tante le categorie che si sono schierate contro e che vorrebbero proseguire, almeno per le superiori e per alcune classi delle medie, con la didattica a distanza. Professori, docenti e genitori, soprattutto, si schierano contro il ritorno in massa e la riapertura delle scuole dal 7 gennaio. C’è chi, inoltre, ha addirittura lanciato una petizione online con raccolta firme per impedire e scongiurare questa ipotesi. Questa petizione, in poco più di 10 giorni, ha già raggiunto le 7mila firme.

Riapertura delle scuole, le parole dell’Unisc

scuola

A lanciare l’idea della petizione online, contro la riapertura delle scuole, è l’Unisc, organizzazione sindacale che segue la tematica dall’inizio dell’anno scolastico. L’organismo ha raccolto in un dossier in costante aggiornamento (https://unsic.it/news/lo-scuolavirus/) sui dati sui contagi nelle scuole secondo le principali fonti. Attraverso una nota, l’organizzazione sindacale dichiara: “Lontani da un dibattito tutto ideologico tra fautori della scuola in presenza o della didattica a distanza, noi poniamo almeno due dati di fatto. Innanzitutto riaprendo le superiori in presenza, seppure a metà, si determineranno tra studenti, docenti, familiari e utenti del trasporto pubblico non meno di sei milioni di contatti al giorno, oltre 400mila solo in Puglia. Se l’imperativo è ridurre le occasioni di distanziamento, c’è coerenza o incoscienza in tale scelta di riaprire, tra l’altro con poche novità in termini di presidi sanitari a scuola, tracciamenti o forte potenziamento dei trasporti? A ciò si aggiunge un altro dato inconfutabile continuano dall’ufficio comunicazione dell’Unsic sulla riapertura delle scuole. – Lo scorso 14 settembre, alla prima campanella, in Italia erano 1.008 i nuovi casi quotidiani di Covid e 14 i decessi; il 7 gennaio, quando riapriranno le scuole, casi e decessi saranno oltre dieci volte di più. Insomma, è concreto il rischio di alimentareuna terza ondata peggiore delle altre perché molti ospedali sono ancora in sofferenza, partono le influenze stagionali e si rischia di inficiare la campagna vaccinale appena cominciata È ammissibile che per il protagonismo di qualche politico e per non aspettare qualche altra settimana, con la popolazione fragile finalmente vaccinata, rischiamo tutti di accentuare i drammi sanitari, psicologici ed economici collettivi e diappesantire ulteriormente il bilancio di vite umane che ci vede amaramente primi in Europa?”.

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