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Addio Pierre Cardin, trevigiano adottato dai francesi

Lo stilista italiano, naturalizzato francese, precursore di tutto quello che oggi amiamo, è scomparso a 98 anni.

Pubblicato il 29 Dicembre, 2020

Lo stilista italiano, naturalizzato francese, precursore di tutto quello che oggi amiamo, è scomparso a 98 anni.

Pietro Cardin nasce il 2 luglio del 1922 a San Biagio di Callalta (TV) che lascerà di li a poco con la famiglia emigrata in Francia. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale presta servizio nella Croce Rossa Terminata la guerra, dove presta servizio nella Croce Rossa, viene assunto da Elsa Schiaparelli. Ma è Christian Dior, nel 1947 che gli permette di emergere ponendolo a capo della sua sartoria. Nel ’50 si mette in proprio fondando la maison che porta il suo nome, nel ’51 si fa conoscere al grande pubblico grazie alla creazione di numerosi e spettacolari costumi per il ballo in maschera organizzato a Venezia da Carlos de Beistegui, e presenta la sua prima collezione couture nel 1953.

È il primo couturier in assoluto a entrare sul mercato giapponese nel ’59 e poi a creare una collezione low price per i grandi magazzini francesi

Come Dior, lascia spesso spazio anche ai giovani creativi più promettenti, facendo così anche da talent scout. Ossessionato dalla tecnologia e dotato di una spiccata lungimiranza, spinge le sue creazioni sempre oltre, preferendo i tessuti artificiali e le geometrie enfatizzate.

Instancabile, negli anni conferma la sua abilità con gli investimenti: nel 1981 diventa uno degli azionisti di Maxim’s, il celebre ristorante francese (con lui le sedi del ristorante si moltiplicheranno in tutto il mondo), nel 2001 acquista i ruderi del castello di Lacoste, dove un tempo aveva vissuto anche il Marchese De Sade, e lo restaura parzialmente organizzando lì ogni estate un festival di musica per artisti emergenti.

Possiede anche un Palazzo a Venezia (forse in omaggio alle sue origini venete), Ca’ Bragadin, e nella città lagunare qualche anno fa, progetta di costruire l’inquietante Palais Lumière, una torre di 250 metri con ristoranti e teatri: la sua idea è di inaugurarla per l’Expo del 2015, ma il progetto si chiude con un nulla di fatto.

La sua ultima apparizione ufficiale risale al 22 settembre del 2020, al Teatro Chatelet di Parigi dove nel pieno della fashion week parigina, circondato da amici e ammiratori (tutti con le mascherine d’ordinanza), festeggia i 70 anni della sua maison.

IL CORDOGLIO DEI SINDACI DI SAN BIAGIO DI CALLALTA E TREVISO

Il sindaco di San Biagio di Callalta, comune dove Pietro Cardin ha vissuto fino all’età di 10 anni nella frazione di Sant’Andrea di Barbarana, esprime cordoglio per la morte del grande stilista.

“Avremmo tanto desiderato di poterlo riabbracciare qui nella sua terra natale, ma i suoi impegni e poi l’età avanzata non ce l’hanno permesso. Nonostante questo – assicura Alberto Cappelletto – siamo sempre stati onorati di averlo avuto come concittadino e siamo stati orgogliosi di quello che ha rappresentato nel mondo arrivando ad essere uno degli stilisti più famosi e un genio del design italiano”.

“Oggi piangiamo la morte di un figlio della nostra terra e faremo in modo che della sua memoria rimanga traccia anche nel paese dove egli ha vissuto la sua infanzia e che gli ha sempre manifestato affetto e stima” conclude il Sindaco.

«Oggi la comunità trevigiana piange un grande protagonista della moda internazionale e un suo cittadino onorario», così Mario Conte, attuale sindaco di Treviso, ricordando quando il suo predecessore Giancarlo Gentilini nel 1995 gli conferì la cittadinanza onoraria con una grande cerimonia: «Il nostro territorio ha dato i natali a un genio della moda che ha portato l’avanguardia sulle più importanti passerelle», aggiunge il primo cittadino. «Il suo nome sarà per sempre legato alla nostra Città che lo ricorderà sempre con affetto e ammirazione. Porgiamo alla famiglia le nostre più sentite condoglianze».

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