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Riccardo Gelichi: “I problemi ambientali sarebbero anche di competenza locale”

Riccardo Gelichi: “I problemi ambientali sarebbero anche di competenza locale”

Pubblicato il 29 Dicembre, 2020

Dopo le numerose proteste di cittadini sui cattivi odori provenienti dalla discarica di Rimateria e un comunicato della Piazza Valdicornia, non poteva mancare la forte denuncia dell’amministrazione comunale, sindaco e assessore Carla Bezzini.

Nel comunicato del sindaco sulla discarica, apprendiamo aspetti di denuncia molto pesanti: “È purtroppo noto, infatti, che la Società conferisca in discarica, in determinati momenti, quantitativi superiori ai limiti mensili concessi, come risulta dai report inviati proprio da Rimateria”.

Il comunicato inoltre ci dice che dalle centraline di rilevamento, sarebbero stati registrati sforamenti d’idrogeno solforato addirittura “oltre il doppio della soglia consentita”. Ancora che:. “L’impianto è gestito in modo difforme alle numerose diffide e alle prescrizioni dell’Aia rilasciate”.

Ora noi ci chiediamo: esiste o non esiste, un serio problema ambientale dovuto alla gestione della discarica? Se ci fossero le prove provate che siamo in una situazione di emergenza ambientale, non è solo la Regione che può intervenire, ma è lo stesso sindaco che potrebbe farlo, soprattutto quando declama in pubblico tali problemi. Cercare di passare la palla alla Regione non è molto bello.

Se a suo tempo fosse stata stilata un’istruttoria tecnica dagli organismi
tecnico-sanitari locali, con specifico riferimento alle “presunte” conseguenze ambientali e se questa avesse verificato una situazione di concreto pericolo per la tutela della salute pubblica, lo strumento giuridico cui ricorrere in questa ipotesi, sarebbe quello rappresentato dalle
ordinanze contingibili e urgenti di cui all’art. 191 del D.L.vo 152/2006.

Lo fece Anselmi, a suo tempo con Lucchini, quando fece chiudere la vecchia batteria dei forni della Cokeria attraverso un’ordinanza sindacale supportata dai pareri di Arpat e Asl, superando addirittura l’AIA del Ministero dell’Ambiente. Ricordiamo inoltre che, paradossalmente, un pezzo di Rimateria è anche del Comune di Piombino e non sarebbe male
se ne occupasse di più, anche dall’interno; ad esempio attraverso il suo assessore all’ambiente, forse insieme potrebbero trovare la soluzione per far cessare i miasmi.

Poi ci sarebbe la famosa Variante, la panacea di cui tanto si è detto ma che ci sembra non abbia risolto molto, se non procurare una denuncia plurimilionaria al Comune di Piombino.

Insomma siamo ancora alle esternazioni da campagna elettorale, la commedia delle parti, dove si parla continuamente senza mai dare una soluzione. Dove il bersaglio è un’azienda che si occupa di rifiuti, partecipata dallo stesso Comune, che conta una quarantina di dipendenti, senza dargli
uno straccio di prospettiva industriale, nemmeno di fronte a un milione di metri cubi di territorio da bonificare; questo non è solo paradossale, è incredibile.

Riccardo Gelichi portavoce Ascolta Piombino

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