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enciclica papa Francesco

“La grammatica della cura”. Papa e Presidente della Repubblica uniti in un messaggio di solidarietà

Pubblicato il 2 Gennaio, 2021

Le ha lette il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, nella tradizionale messa del primo giorno dell’anno ma le parole sono state scritte dal Papa, bloccato nelle sue abitazioni da una sciatalgia. “Oltre al vaccino per il corpo, serve il vaccino per il cuore: è la cura. Sarà un buon anno se ci prenderemo cura degli altri, come fa la Madonna con noi”.

E’ “la grammatica della cura”: “Il tempo è la ricchezza che tutti abbiamo, ma di cui siamo gelosi, perché vogliamo usarla solo per noi”. No, dobbiamo avere “la grazia di trovare tempo per Dio e per il prossimo: per chi è solo, per chi soffre, per chi ha bisogno di ascolto e cura. Se troveremo tempo da regalare, saremo stupiti e felici, come i pastori”. E una considerazione particolare per le donne: “Non siamo al mondo per morire, ma per generare vita. Le donne conoscono questa concretezza paziente: noi uomini siamo spesso astratti e vogliamo qualcosa subito; le donne sono concrete e sanno tessere con pazienza i fili della vita. Quante donne, quante madri in questo mondo fanno nascere e rinascere la vita, dando futuro al mondo!”.

Temi sui quali è concorde il Presidente italiano, Sergio Mattarella, che aveva incentrato il discorso di fine Anno sulla fraternità come bene supremo della Repubblica. “Mi unisco al Suo auspicio di un maggiore e diffuso protagonismo delle donne, alle Sue considerazioni sulla necessità di uno sforzo pedagogico che, coinvolgendo famiglia, scuola e università, contribuisca a modellare le nostre società sulla base di un ritrovato spirito di fratellanza, e al Suo incoraggiamento affinché ognuno diventi testimone della cultura della cura. Le attuali circostanze rendono particolarmente opportuno il Suo messaggio sull’importanza di coltivare, nel discorso pubblico e al livello personale, una grammatica della cura. Tale esercizio richiede di attingere al significato più profondo del concetto di responsabilità, parola che implica l’idea del riscontro, di un appello che sollecita a dare una risposta, e di rileggere in tale luce la nostra condizione di membri di una comunità”. 

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