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sicurezza

L’omicidio di Rosina, un giallo che assomiglia sempre più a una partita a scacchi

Pubblicato il 3 Gennaio, 2021

La strada per trovare i colpevoli dell’omicidio di Rosina Cassetti, 78 anni, morta soffocata secondo l’autopsia nella sua abitazione di via Pertini a Montecassiano, in provincia di Macerata, nella notte di Natale, si fa più tortuosa. E’ un giallo anomalo, che sembra possa essere risolto da un momento all’altro e vive invece di rinvii. E’ chiaro che la Procura ha già fatto le sue valutazioni e attende riscontri da analisi, come quelle sui cellulari e portatili dei familiari, e sopralluoghi effettuati.

Gli inquirenti hanno scelto di essere poco eclatanti e molto pazienti. Nelle ore in cui è morta Rosina in casa c’erano il marito, Enrico Orazi, la figlia Arianna di 48 anni e il giovane nipote ventenne Enea. Sono indagati con le ipotesi di reato di omicidio volontario, favoreggiamento e simulazione di reato e il 7 saranno interrogati, ma, come precisa sin d’ora il loro avvocato Andrea Netti, non risponderanno alle domande. Nella villetta è stato effettuato un ulteriore sopralluogo. Netti ha parlato di scena del delitto “compromessa” per gli accertamenti: troppe persone sono passate di lì in 8 giorni.

​Alcune coincidenze portano alla tesi di “omicidio all’interno delle mura familiari”​ ipotizzato dalla Procura​: già alle cinque e mezzo della sera al campanello non rispondeva nessuno secondo il racconto dei vicini, il cancello della villetta non sarebbe stato forzato, i cani di grossa taglia, due molossi, non avrebbero abbaiato né prima né dopo, solo una parte della casa sarebbe stata messa a soqquadro. 

​Ma del tutto opposta è la versione dei familiari, che hanno parlato di un singolo malvivente entrato dalla porta finestra di dietro (e ci sarebbero i segni di effrazione, secondo il racconto dell’avvocato, ma nessuno ha confermato questa rivelazione) che avrebbe soffocato l’anziana e poi legato la figlia nel salotto e chiuso il marito di Rosina in bagno. Il nipote, rientrando a casa, avrebbe liberato sia la madre che il nonno e dato l’allarme.​

Alcune amiche avevano raccontato che Rosina​ ​viveva nel terrore​ ​e ​sembra ​le ave​ssero​ tolto quasi del tutto soldi, cellulare, auto. Aveva preso appuntamento – l’incontro era previsto per ​la scorsa settimana – con un avvocato e quasi certamente per denunciare presunte violenze.​ Fatti che non trovano ulteriori conferme.​

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