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Nelle carceri irpine è il caos. Risse fra detenuti. Cellulari nascosti e ovuli in pancia

Pubblicato il 7 Gennaio, 2021

Burrascoso inizio d’anno nelle carceri irpine di Avellino ed Ariano Irpino.

Vediamo per quali ragioni. E lo facciamo attraverso il racconto di Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE-

Tra Capodanno e la Befana

“Dopo il Capodanno di violenza e sangue – racconta Fattorello – presso la Casa Circondariale di Avellino che ha visto vittima di un pestaggio un detenuto calabrese che ha riportato gravi lesioni si registrano due evasioni di detenuti che fruivano di permessi premiali natalizi che non sono rientrati in Istituto”.

“Anche la vigilia della Befana nell’Istituto Penitenziario del capoluogo Irpino – prosegue Fattorello – è stata segnata da eventi critici relativi al rinvenimento di telefonini e droga diretti all’interno, per rendere la ricorrenza della Epifania più piacevole ai detenuti ivi ristretti, con i doni della Befana”

Telefonini e melenzane

E infatti, gli agenti di servizio al Casellario durante il controllo dei pacchi in entrata, hanno rinvenuto in un contenitore di melenzane sott’olio un doppio fondo dove erano nascosti ben 5 telefonini di cui quattro apparecchi del tipo micro ed uno smartphone tutti funzionanti con relative schede.

Ma non finisce qui, perchè con altra analoga operazione di servizio si rinvenivano ben occultati in una pietanza composta da pesce precisamente “moschardini” oltre una trentina di ovuli contenente presumibilmente sostanza stupefacente tipo Hashish, in attesa degli esami chimici per le conferme.

Le relative informative dei relativi reati sono seguite dal P. M. Dr. Vincenzo RUSSO che ha avviato specifiche indagini.

Ovuli di droga

Ed infine, presso la Casa Circondariale di Ariano Irpino ieri, un detenuto, al rientro dal permesso è stato ricoverato d’urgenza in un Ospedale di Napoli, in gravi condizioni, perché aveva ingerito ben 17 ovuli contenenti Cocaina ed uno di questi si è aperto nell’intestino.

“Nonostante le gravi criticità operative in cui versa il Corpo della Polizia Penitenziaria i colleghi sotto organico, maggiormente durante le festività come in questo frangente, di Avellino ed Ariano si distinguono ancora per capacita’ professionale e senso del dovere, a loro va l’encomio del SAPPE Campania”.

Ma nonostante l’operosità i problemi permangono.

“I detenuti evidentemente sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena – a dirlo è Donato Capece segretario generale del SAPPE – ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono”.

Capece, perciò sollecita Ministro e Capo DAP a intervenire, perchè dice: “è grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è concretizzata proprio quando, sempre più carceri, hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.

“La situazione nelle nostre carceri – conclude Capece – resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. E’ intollerabile ed inaccettabile! ”.

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