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Jsw: “la conferma che l’azienda non offre nessuna garanzia”

Pubblicato il 7 Gennaio, 2021

La vicenda Jsw assumerebbe contorni melodrammatici, se non ci fosse in gioco la sorte di centinaia di lavoratori e lavoratrici diretti e dell’indotto (spazzato via da tempo), delle loro famiglie, dell’intero territorio e della siderurgia italiana.

Il recente confronto ha fatto registrare la conferma che l’azienda non offre alcuna garanzia e che il progetto (non è comunque il piano!) industriale preannunciato per l’ennesima volta sarà quasi certamente l’ennesimo libro dei sogni.

L’ingresso dello Stato in azienda in posizione decisionale non è più riviabile; esso deve prevedere l’estromissione di Jindal, per praticare un disegno industriale di alta qualità.
Un disegno che, per esempio, preveda la produzione di rotaie di prim’ordine, offerte in pacchetti di servizi efficienti e competitivi rispetto a realtà quali Voestalpine.

L’altra faccia della medaglia non può che essere il coordinamento dell’intero comparto siderurgico italiano, da Taranto, a Terni, a Piombino, mediante una pianificazione moderna e lungimirante, rispettosa dell’ambiente: qui è urgentissimo smantellare la cokeria, e realizzare un nuovo treno rotaie, nonché i nuovi forni elettrici promessi, lontano dalla città. E non solo un forno.

Intanto, in fabbrica si sfiora la tragedia quando crolla la gru: nel pieno rispetto del lavoro degli Rls, domandiamo che cosa ha fatto il Servizio di prevenzione dell’Asl prima e dopo l’incidente. Infine l’Opposizione Cgil chiede con forza alle OO.SS. di convocare urgentemente il Consiglio di fabbrica e quindi i lavoratori, nelle modalità consentite dalle norme anti-covid, per allestire le indispensabili mobilitazioni locali e nazionali, anche in vista del prossimo confronto con azienda, istituzioni e Mise.

7 gennaio 2021

Opposizione Cgil Piombino

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