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Zanella (PCI): “Continua lo scaricabarile dell’Ulss 2”

“In questi giorni il direttore Benazzi ci propina una litania continua fatta di cittadini irresponsabili e cenoni di Natale e di Capodanno come veicolo di contagio. Punti base di questa logica scorretta sono lo scaricare le colpe sull’individuo, anziché sul sistema politico e produttivo, ed il circoscrivere l’analisi del contagio al periodo delle festività”, così in una nota Gabrielel Zanella del Partito della Rifondazione Comunista di Treviso.

Pubblicato il 8 Gennaio, 2021

“In questi giorni il direttore Benazzi ci propina una litania continua fatta di cittadini irresponsabili e cenoni di Natale e di Capodanno come veicolo di contagio. Punti base di questa logica scorretta sono lo scaricare le colpe sull’individuo, anziché sul sistema politico e produttivo, ed il circoscrivere l’analisi del contagio al periodo delle festività”, così in una nota Gabrielel Zanella del Partito della Rifondazione Comunista di Treviso.

“E’ opportuno ricordare che nel periodo antecedente al Natale vi era già un altissimo contagio; Treviso vedeva vedeva infatti, dato del 22 dicembre scorso, 18.598 positivi con un aumento giornaliero di 405 persone, il più alto in Veneto; una base di contagio frutto di mesi di irresponsabilità delle istituzioni politiche e sanitarie. Zaia e Benazzi sono grandi a sufficienza per sapere che il virus non l’ha portato Babbo Natale. E’ strettamente legato al fatto di aver tenuto aperte le attività in virtù della zona gialla, inopportuno trattamento di favore che ha avuto la Regione dal Governo. E’ strettamente legato all’abbassamento della guardia nelle aziende, sia in termini di sanificazioni, sia nel non sospendere i contatti stretti come spesso avveniva nella prima fase. La complicità dell’aulss, che con il consueto servilismo all’impresa ha prodotto il protocollo Covid dello scorso 10 Novembre, è stata decisiva. L’annoverare tra i contatti stretti da tracciare solo coloro che sono stati per 15 minuti ad un metro dal positivo senza mascherina è fortemente superficiale e pericoloso; la scelta è stata netta e gravissima, non disturbare le imprese anche al prezzo di un altissimo rischio per lavoratrici e lavoratori, e a cascata per le famiglie”, continua Zanella che conclude:

“I risultati, più di seicento morti in provincia negli ultimi due mesi, non danno spazio a stucchevoli scuse o accuse ai cittadini. Zaia e Benazzi si assumano le loro responsabilità su contagi e decessi, e si dimettano!”.

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