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piemonte e lombardia diventano zona gialla

Da lunedì la Puglia torna in zona gialla, ma Emiliano non è d’accordo

Pubblicato il 8 Gennaio, 2021

La Puglia torna in zona gialla. Da lunedì 11 gennaio torna il sistema di ripartizione a colori per le Regioni d’Italia a seconda dell’indice di contagio. Nessuna regione sarà rossa, 5 quelle arancioni. Le nuove regole entreranno in vigore, appunto, dalla prossima settimana. Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia si colorano di arancione, tutte le altre regioni, quindi anche la Puglia, saranno in zona gialla e dovranno attenersi alle regole comportamentali stabilite con la divisione in tre colorazioni. La cabina di regia del ministero alla Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità sui dati di monitoraggio, aggiornati costantemente, ha partorito il verdetto. Le nuove regole, per ciascuna regione, entreranno in vigore fino al prossimo Dpcm.

Puglia zona gialla, le dichiarazioni di Emiliano

Si dice contrario alla decisione di far entrare la Puglia in zona gialla, il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano che non nasconde tutta la sua perplessità sulla decisione e affida il suo pensiero al suo profilo Facebook (qui il contenuto integrale del suo post): “Oggi il Ministero della salute ha posto la Puglia in zona gialla e quindi al minimo delle restrizioni. Questa la conseguenza dell’indice RT pari ad 1 e della capienza della rete ospedaliera che mai ci ha mandato in zona rossa come pure è successo a a tante altre regioni con storia sanitaria positiva.Sinceramente avrei preferito una decisione politica del governo per mandare tutta l’Italia in arancione come ho sostenuto sin all’inizio della scelta del sistema delle tre diverse colorazioni”.

La sua attenzione poi si concentra sulla preoccupazione per l’immediato futuro: “Ma al di là della zona gialla, abbiamo un indice di incremento dei contagi che non mi rassicura per niente.Siamo sempre in grave pericolo e non siamo affatto in sicurezza. I reparti ospedalieri stanno tornando a riempirsi, pur essendo capienti e organizzati. Ricordate che aumento dei contagi significa – anche con le migliori cure e i posti letto necessari – aumento dei morti e delle gravi complicazioni invalidanti.La curva dei contagi va dunque tenuta comunque bassa anche se abbiamo le terapie intensive pronte ad accogliere tutti quelli che ne hanno bisogno.Rivolgo dunque un appello a tutti coloro che possono fare a meno di uscire di casa e che possono operare a distanza attraverso la tecnologia di lavorare e studiare da casa. E di non uscire se non per stretta necessità”.

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