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La Rete Civica della Salute nel Palermitano

Pubblicato il 11 Gennaio, 2021

Proposte, buone pratiche da replicare e criticità segnalate a chi di competenza, affinché si possa intervenire il prima possibile, nel Palermitano: da Palermo a Castelbuono, da Monreale a Polizzi. La Rete Civica della Salute – infrastruttura sociale composta da cittadini volontari, progetto promosso dall’Assessorato regionale alla Salute e dalla Conferenza dei Comitati Consultivi Aziendali di aziende sanitarie e ospedaliere siciliane – continua a operare anche nel Palermitano per avvicinare i cittadini e le istituzioni socio-sanitarie affinché il confronto tra persone e istituzioni produca un miglioramento continuo del livello di consapevolezza, benessere, assistenza e cura dei singoli e della collettività. I Riferimenti Civici della Salute, coordinati da Paolo Rugolo, prendono la parola per accendere i riflettori sul loro operato nel territorio, si legge in un comunicato stampa.

Al Comune di Castelbuono accreditato il Riferimento Civico della Salute. Tra le priorità, assicurare agli anziani accesso alle informazioni

Anche il Comune di Castelbuono ha il suo Riferimento Civico della Salute accreditato: si tratta di Mariagrazia Cascio, trentenne, social media marketer, attiva nel mondo dell’associazionismo, della promozione turistica e dell’attività teatrale e ludico-ricreativa per bambini. «Ringrazio l’Assessore Anna Lisa Cusimano per avere sposato con entusiasmo il progetto della Rete Civica e l’ufficio di gabinetto del sindaco per le interlocuzioni intercorse. Sono fermamente convinta – aggiunge – che l’avvio di un proficuo dialogo con il Comune di Castelbuono possa contribuire a generare consapevolezza su temi di rilevanza pubblica, accorciando le distanze tra cittadino e amministrazione comunale per contribuire alla diffusione di messaggi di prevenzione. Questo territorio ha bisogno in primo luogo di comunicazione intergenerazionale, che non tagli fuori gli utenti più anziani e meno avvezzi all’uso del web. In questo senso, il ruolo del medico di base è cruciale e va rafforzato. Inoltre, dobbiamo lavorare per facilitare anche la comunicazione interistituzionale: oggi Castelbuono è Covid-free, ma quando abbiamo toccato quota 100 contagiati su appena 9000 abitanti, praticamente uno a famiglia – conclude – l’amministrazione comunale ha avuto qualche difficoltà ad avere risposte celeri dall’USCA di Cefalù e dal dipartimento ASP. Dobbiamo lavorare in sinergia affinché non si ripeta».

A Palermo una proposta per supportare le istituzioni sanitarie nel tracciamento dei contatti Covid e una proficua collaborazione per il “tampone sospeso”

Aprire una finestra quotidiana di dialogo tra cittadini e Asp anche a Palermo, grazie al supporto volontaristico e gratuito dei Riferimenti Civici della Salute, sull’esempio di quanto sperimentato a Monreale e si sta attivando a Catania, è la proposta del coordinatore della Rete Civica della Salute nel Palermitano Paolo Rugolo: «Nei mesi scorsi non sono mancate nel capoluogo le difficoltà e i ritardi nelle attività di contact tracing. Come Riferimento Civici ci proponiamo di collaborare con Asp e Comune e poter garantire, in una fascia oraria a scelta, una “linea diretta” per segnalare le urgenze e avere risposte precise da comunicare ai cittadini nei casi più gravi tra quelli che ci vengono segnalati. Così potremmo alleggerire da un lato il sistema sanitario, oberato dalle richieste pressanti dei tanti pazienti che in questi giorni vivono situazioni di grave disagio, e dall’altro assolvere al nostro compito di facilitatori del dialogo tra cittadini e istituzioni. A Monreale la collaborazione virtuosa sta funzionando, ci auguriamo di poterla attivare presto anche a Palermo e in tutti gli altri comuni della provincia».

Una collaborazione interistituzionale, ma non solo, vincente, è stata al centro dell’iniziativa “tampone sospeso”, realizzata nelle scorse settimane dalla parrocchia di Santa Maria La Nova in collaborazione con il vicepresidente della I circoscrizione Antonio Nicolao, il Riferimento Civico della Salute accreditato al Comune di Palermo Emilia Germanà Pistone e alcuni volontari. Grazie alla generosità del laboratorio di analisi Loco Rotondo, che ha donato e processato gratuitamente 50 tamponi antigenici per individuare il nuovo coronavirus, si è potuto rispondere ai bisogni di salute della popolazione più indigente e avanti negli anni. «Nonostante l’attività di screening a cura dell’Asp sia gratuita – precisa il Riferimento Civico – abbiamo constatato che tanti cittadini che, banalmente, non hanno un’auto o la patente per recarsi ai drive-in, non riescono ad accedere ai tamponi. Per rispondere alle loro esigenze è nato il tampone sospeso. Il nostro augurio è di poter replicare questa iniziativa e allargarla ad altri quartieri del centro storico per poter garantire il tampone a tutti, indipendentemente dalle possibilità economiche o di accesso ai drive-in, ma siamo consapevoli che le difficoltà sono innumerevoli e occorre trovare tante professionalità che volontariamente e gratuitamente riescano a svolgere le attività di screening in assoluta sicurezza».

Lo stato dei locali della Guardia Medica a Polizzi Generosa

A Polizzi Generosa i locali che ospitano il servizio di continuità assistenziale presentano parecchie criticità sia in relazione all’applicazione delle norme anti-contagio Covid, sia, più banalmente, per quanto riguarda il riscaldamento dei locali, l’impianto elettrico, le infiltrazioni di acqua piovana e l’agibilità dello scivolo per l’accesso dei pazienti diversamente abili. A sottolinearlo il Riferimento Civico della Salute di Polizzi Generosa, Gandolfo David, che in accordo con il referente coordinatore della guardia medica, Marco Scognamillo, ha segnalato al Distretto 35 dell’ASP di Palermo i problemi principali, chiedendo al più presto un sopralluogo e un intervento.

«Il 15 dicembre scorso – spiega David – ho incontrato il medico di guardia, Antonio Di Pietra, che mi ha illustrato i vari disagi sia strutturali che logistici della sede che ospita la Guardia Medica. In primo luogo, nonostante l’emergenza Covid-19, l’assenza di barriere di filtraggio per eventuali pazienti positivi, in quanto l’ingresso ai locali è privo di doppia porta trasparente che funga da divisorio, per cui il medico aprendo il portone dal citofono si ritrova il paziente direttamente davanti alla porta dell’ambulatorio. Inoltre, il medico di guardia non dispone in struttura di dispositivi di protezione personale adatti né di qualunque tipo di protezione o barriera fisica sulla scrivania». Un altro fronte riguarda l’impianto di riscaldamento, insufficiente in rapporto alle basse temperature del luogo e i problemi all’impianto elettrico. Ma non solo. «Ho potuto verificare – continua Il Riferimento Civico – diverse spaccature sui tetti che hanno causato, con le recenti piogge, infiltrazioni abbondanti di acqua piovana causando il distacco dei pannelli del controsoffitto. Oltretutto, i locali necessiterebbero di igienizzazione degli interni e di diserbamento esterno, soprattutto nel terrazzo. Come ultimo, ma non meno importante, è urgente il ripristino dello scivolo per i soggetti diversamente abili».

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