La lettera di licenziamento a Donald Trump partirà dalla Camera. Il vice di Donald Trump, Mike Pence, si confronterà con la richiesta di “dichiarare il presidente incapace di eseguire i suoi obblighi” e se non lo farà è lo stesso, perché – il 25esimo emendamento ispira un po’ tutti – la Camera procederà all’impeachment che Don (“una minaccia imminente alla Costituzione e alla democrazia americane” secondo la speaker, Nancy Pelosi) si è forse meritato.
“Mentre trascorrono i giorni, l’orrore per l’assalto alla nostra democrazia perpetrato dal presidente si intensifica e per questo c’è bisogno di un’azione immediata” ha aggiunto la Pelosi, sapendo che Don non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro, anzi sta pensando a provvedimenti d’emergenza come le concessioni di grazia, una delle quali a se stesso.
La situazione è quasi fuori controllo. Minacce di gruppi paramilitari, di estremisti vari e ultrà di Trump sono all’ordine del giorno, specie per il giorno in cui Biden si insidierà alla Casa Bianca. Donald, bannato dalle piattaforme social perché non più credibile e pericoloso, rivolgerà i suoi ultimi appelli dalla piattaforma Parler, quella alternativa a cui fa sapere il leader della Lega, Matteo Salvini, si iscriverà anche lui. Parler è la casa del trumpismo più radicale, anche se Google ha annunciato di averlo messo, come tutte le altre piattaforme, fuorigioco.
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