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Cassa Mutua Integrativa: “LE CONTRADDIZIONI NON HANNO MAI FINE”

Pubblicato il 12 Gennaio, 2021

Leggiamo sulla stampa che si rinnova il direttivo della Cassa Mutua Integrativa grande istituto che ha fatto la storia nel nostro territorio, voluto con forza dai lavoratori per sostenere le spese sanitarie delle prestazioni mediche di alta qualità, a basso costo.

Ebbene i candidati di questo nuovo direttivo fanno o hanno fatto tutti parte dei sindacati confederali, cioè quei sindacati che hanno voluto ad alta voce Metasalute, in sua sostituzione. 

Nel 1920 nasce la prima Cassa Mutua Integrativa qui in Piombino detta “Società di Mutuo Soccorso e ricreazione tra gli operai degli Alti Forni e Cantiere Navale di Piombino”. I primi articoli di tale documento sanciscono “in nome dell’Umanità e del progresso” la costituzione “in fraterna ed apolitica associazione che ha per scopo il mutuo soccorso morale e materiale e la più intima cooperazione fra coloro che la compongono”. 

Il 26 novembre del 2016 nasce Metasalute durante il rinnovo contrattuale fatto da Federmeccanica Assistal, Fim Fiom e Uilm, a decorrere dal 1 ottobre 2017 l’iscrizione è diventata obbligatoria. Metasalute non è un ente di beneficienza.

La sanità integrativa rappresenta un affare lucroso per le assicurazioni private. Il gruppo Unipol, cui è legata Metasalute, è un colosso del settore finanziario assicurativo che ha come unica vocazione la ricerca del massimo profitto. Spettava ai lavoratori iscriversi o meno a Metasalute, con questa intesa si iscrivono d’ufficio tutti i lavoratori, salvo richiesta esplicita di rinuncia in forma scritta, ma così facendo non si ottengono i 156 euro in salario. Una forma di adesione “spontanea e volontaria”.

Ci guadagnano le imprese per due ragioni: la prima è che con Metasalute hanno un risparmio immediato di circa la metà di quanto spenderebbero versando la stessa cifra nelle buste paga dei lavoratori per effetto della decontribuzione e detassazione. La seconda ragione è legata alla progressiva riduzione del cosidetto costo del lavoro, cioè del salario in tutte le sue forme, compreso lo stato sociale che è parte integrante del salario globale di un lavoratore.

Ci perdono i lavoratori perchè la sanità integrativa, al di là delle ipocrite dichiarazioni ufficiali di fim fiom uilm, serve esclusivamente a demolire la sanità pubblica cioè a chiudere ospedali, a aumentare i tickets, a aumentare le prestazioni a pagamento.
Siamo davanti al tentativo, in ossequio alle politiche d’austerità, di cancellare il diritto alla sanità pubblica.

Questa cosa ci indigna molto e speriamo indigni anche molti lavoratori che ne fanno parte, anche da queste cose USB prende le distanze e sottolinea la non coerenza degli altri. Invece di rafforzare uno strumento voluto dai lavoratori con una storia centenaria i soliti sindacati fanno altri strumenti per far arricchire centri privati.

Si presentano come candidati essendo stati proprio loro che hanno danneggiato questo istituto che non è a scopo di lucro ma ha favore dei lavoratori. 

USB PIOMBINO LAVORO PRIVATO.

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