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Montebelluna aderisce alla Campagna Sociale per l’Incontinenza

Tre uomini su 100 e 20 donne due 100 tra i 20 e gli 80 anni in Italia soffrono di incontinenza: un problema sociale che affligge milioni di italiani.

Pubblicato il 13 Gennaio, 2021

Tre uomini su 100 e 20 donne due 100 tra i 20 e gli 80 anni in Italia soffrono di incontinenza: un problema sociale che affligge milioni di italiani.

Nella realtà trevigiana sono più di 75.000 le persone che hanno una regolare prescrizione di ausili per assorbenza ma non sono conteggiati coloro che gli ausili li acquistano in autonomia al supermercato, in farmacia o nelle sanitarie, sia perché non conoscono il loro diritto sia perché spesso non ne parlano ai propri medici di famiglia per vergogna e imbarazzo.

Eppure il 48% dei pazienti incontinentipossono essere trattati, migliorando o guarendo, con la riabilitazione o con interventi chirurgici, molti dei quali mini invasivi e svolti in Day Surgery.

Un tema delicato ed un problema più diffuso di quando si immagini, che nei giorni scorsi il primo cittadino di Montebelluna, e medico dottor Elzo Severin e l’assessore ai Servizi sociali, dottor Antonio Romeo hanno avuto modo di approfondire con il Responsabile della Rete dei Centri dell’Incontinenza e Stomia dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, dottor Giulio Aniello Santoro, affiancato dalla team leader degli enterostomisti, la dottoressa Fanni Guidolin.

All’incontro ha preso parte anche il sindaco uscente Marzio Favero, che si è congratulato per l’eccellenza del Centro di III livello Incontinenza e Stomie, primo in Italia, nato per volontà del Direttore Generale della Ulss 2, dottor Francesco Benazzi e grazie anche all’attività di un concittadino montebellunese ora scomparso, Attilio Reginato, Presidente Regionale Incontinenti e Stomizzati e referente nazionale, in collaborazione con tutte le associazioni venete di categoria.

Dall’incontro è sorta la conferma di adesione da parte del Comune di Montebelluna alla Campagna Sociale per l’Incontinenza.

Commenta il primo cittadino di Montebelluna, Elzo Severin“Abbiamo volentieri aderito a questa iniziativa perché una campagna sociale su questo problema non solo è utile ma è necessaria per poter informare tutti i cittadini che l’incontinenza si può curare. Bisogna trovare il coraggio di parlarne con propri medici di famiglia ed affidarsi a loro per l’orientamento ai successivi livelli specialistici. Per questo, prossimamente, organizzeremo assieme un incontro nella sede municipale con il dottor Santoro e la dottoressa Guidolin per parlare di questo argomento e che verrà trasmesso in streaming”.

Il dottor Santoro è un medico chirurgo specialista riconosciuto a livello internazionale per i numerosi studi scientifici pubblicati, per l’invenzione di alcune tecniche per la diagnosi e cura dell’incontinenza e la collaborazione mondiale allo sviluppo della ricerca nell’ambito delle tecnologie specifiche. E’ responsabile e coordina l’attività del Centro di III° livello della “Incontinenza e Stomia” dell’Ospedale di Treviso che afferisce alla 2a Chirurgia, diretta dal Prof. Zanus. Il Centro è strutturato in diversi ambulatori dove un team multispecialistico di esperti svolge l’assistenza ai pazienti stomizzati, le prime visite specialistiche per incontinenza, le medicazioni chirurgiche post intervento, la riabilitazione pelvica e perineale, indagini diagnostiche ad alta tecnologia strumentale per la diagnosi e lo studio dell’incontinenza urinaria e fecale. 

Il modello organizzativo è stato presentato dal Dott. Santoro, affiancato alla team leader Fanni Guidolin, al Ministero della Salute a Settembre 2019, dopo l’ufficiale apertura del Centro presso il Cà Foncello il 5 agosto 2019 con la presenza del governatore Luca Zaia. Il Medico di Medicina Generale, che rappresenta il 1°Livello della Rete, ha il ruolo chiave di rilevare il problema “incontinenza” ed iniziare le prime cure o inviare il paziente a visite specialistiche. Il 2° Livello viene assicurato dai distretti o dagli ospedali spoke (Montebelluna, Castelfranco, Conegliano, Vittorio Veneto, Oderzo). I casi più complessi vengono invece trattati nel Centro di 3°Livello dell’Ospedale di Treviso). 

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