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Usa, l’ora dell’impeachment dopo il rifiuto di Pence di ricorrere al 25esimo emendamento

Pubblicato il 13 Gennaio, 2021

Trump ha già fatto sapere che se ne infischia del quasi certo impeachment contro di lui. Sembra che la situazione, instabile e pericolosa con le minacce degli estremisti ai 50 Parlamenti Usa rivelate dall’Fbi, degli Stati Uniti in questo momento non lo riguardi. E’ appunto “un presidente incapace di adempiere ai suoi doveri” per cui la Camera ha chiesto al suo vice, Mike Pence, di ricorrere al 25esimo emendamento della Costituzione. Quello che licenzia il Presidente incapace subito.

Pence ha detto di no, aggrappandosi alla Bibbia in un ennesimo tentativo di non prendere decisioni (“C’è un tempo per ogni cosa… Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire”), ma dovrà dichiararlo ufficialmente. In un passo delle dichiarazioni di ieri Pence ha dichiarato che non cederà ai giochi politici dei democratici in un momento così grave”. Ha forse dimenticato che il mondo intero è preoccupato per quello che potrebbe succedere nelle prossime ore in quella che era considerata – almeno fino a poco fa – la patria della democrazia.

Già oggi potrebbe esserci il via libera per il vero impeachment di Trump, non quello che passava attraverso il 25esimo emendamento. Venti deputati repubblicani vogliono votare contro Don e tra questi Liz Cheney, la figlia dell’ex vicepresidente dei tempi di George W Bush: “Non c’è mai stato un presidente che ha tradito così il suo paese”. 

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