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Circolo Pd di Avezzano: “Tra De Cesare, sanità e Lfoundry, Di Pangrazio è un ‘pugile suonato’”

Pubblicato il 21 Gennaio, 2021

Ecco quanto si legge in una nota del circolo Pd di Avezzano: “Si è svolta ieri la riunione del circolo Pd di Avezzano, attraverso la piattaforma telematica, per discutere gli argomenti all’ordine del giorno all’indomani della riconfermata fiducia al Governo e sugli sviluppi della politica locale. Al primo posto nel corso del dibattito ancora la questione della sanità, nel contesto di una situazione che continua ad essere critica sul livello nazionale e regionale e con un territorio alle prese con le stesse omissioni e ritardi che da mesi caratterizzano il lavoro della Asl e del Governo regionale. Dopo le immagini riportate dalle tv nazionali sullo stato scandaloso dell’Ospedale di Avezzano, poco o nulla è cambiato: i lavori annunciati da Marsilio sono fermi, il Pronto soccorso sempre in affanno, il personale stremato e i reparti tutti da riorganizzare.
La vicenda della macchina per processare i tamponi continua ad essere un giallo inspiegabile: dopo gli annunci di Asl e Regione sulla consegna entro gennaio, in realtà non c’è alcuna traccia del macchinario e cominciano a circolare voci che non si vedrà prima di marzo. Che cosa fa il sindaco di Avezzano di fronte a questa immutata e inaccettabile situazione di stallo: balbetta davanti ad una telecamera richieste di fare presto, solleciti e preghiere.  Siamo stati per mesi spettatori di un’azione, non solo totalmente inefficace, del Comune di Avezzano, ma persino dannosa in alcuni passaggi. Come quando, nel tristemente famoso parlamentino dei sindaci, il sindaco di Avezzano incrinò l’unità marsicana dei sindaci nella richiesta di commissariamento della Asl. Di Pangrazio con questa azione ha indebolito la Marsica e, in un colpo solo, non solo non ha consentito la rimozione del manager Testa, ma ha consentito il perdurare delle gravi carenze tanto che ad oggi siamo nelle stesse identiche condizioni di sei mesi fa. Se nelle prossime settimane dovesse raggiungerci la terza ondata, come annunciato da più parti e come speriamo non avvenga, Avezzano e il suo ospedale si ritroverebbero ulteriormente sprofondati in difficoltà molto severe. La stessa inefficace presenza istituzionale, l’amministrazione comunale la sta esercitando per la vertenza Lfoundry, esplosa negli ultimi giorni in tutta la sua gravità con la dichiarazione di sciopero da parte dei sindacati. Il sindaco della città di Avezzano, nella conferenza stampa alla presenza dei lavoratori, ha rispolverato un suo vecchio cavallo di battaglia: “solo io posso occuparmi del problema con libertà perché sono civico e libero. La politica fa solo passerelle”. Ancora una volta ripete questa baggianata non solo ridicola, ma anche pericolosa. Il sindaco prende in giro i lavoratori e il territorio perché sa benissimo che per raccogliere le sacrosante richieste dei lavoratori e dare loro soluzioni bisogna attivarsi subito presso la Regione, affinché si metta a disposizione e presso il Governo per riattivare i tavoli di confronto. E questo lo si fa con la politica: tant’è vero che il nostro partito a tutti i livelli è impegnato per ottenere nei prossimi giorni un intervento forte e risolutivo del Ministero dello Sviluppo economico, attraverso il sensibile interessamento del sottosegretario, onorevole Gian Paolo Manzella.
In ultimo, ma non per ultimo, come noto questo mese di gennaio è stato funestato da una ignobile vicenda di cui si è macchiato un assessore della giunta Di Pangrazio: il famoso post dell’assessore Lorenzo De Cesare contro il Papa. La vicenda ha destato lo scalpore e lo sdegno dell’intera politica locale e regionale, arrivando fino alle cronache nazionali. Il disdoro che ne è venuto alla città di Avezzano e la reazione che ha causato nel mondo cattolico sono stati un danno irreversibile, di fronte al quale il sindaco avrebbe dovuto subito ritirare le deleghe all’assessore. E in effetti in un primo momento sembrava così, ma poi, secondo la tecnica del ‘tempo che aggiusta tutto’ si sta tentando di far cadere nel dimenticatoio l’accaduto, per lasciare ognuno al proprio posto. Il sindaco Giovanni Di Pangrazio porta su di sé la responsabilità politica della nomina dei componenti della propria Giunta e, dunque, risponde politicamente delle esternazioni assurde dell’assessore De Cesare. A lui spetta il dovere politico, ma anche etico, di assumere una decisione immediatamente. Se non avrà la forza, il coraggio o la statura politica di prendere ad horas un’inziativa definitiva, chiederemo la presentazione di una mozione di sfiducia in Consiglio comunale dove ognuno, col proprio voto, dovrà assumersi la responsabilità di fronte alla città. Il sindaco e la sua amministrazione ‘civista’ su sanità, lavoro e gestione politica appaiono ‘pugili suonati’: è arrivata l’ora di cominciare a governare con serietà per il bene della città“.

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