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Chiavari candida i portici del centro storico patrimonio Unesco

Pubblicato il 23 Gennaio, 2021

Chiavari – I portici del centro storico di Chiavari patrimonio dell’Umanità Unesco. La candidatura potrà essere pronta nel 2023 al termine di tre anni di studi e approfondimenti che stanno svolgendo Comune, facoltà di Architettura di Genova e Sovrintendenza.

Chiavari: la richiesta di candidatura Unesco

“Ci proveremo – rivela all’ANSA il sindaco Marco Di Capua – non sarà facile, abbiamo appena iniziato il percorso, ma sarebbe davvero un riconoscimento per un centro commerciale a cielo aperto che lascia a bocca aperta tutti quelli che lo visitano”.

Il riconoscimento da parte dell’Unesco potrebbe essere la ciliegina sulla torta che il sindaco Di Capua sta preparando insieme ai suoi collaboratori; una Chiavari che sta cambiando grazie ai molti progetti avviati o pronti a partire e che porteranno modifiche sostanziali alla città: una visione globale della Chiavari del futuro che nel 2021 ancora si vedrà poco ma che dal 2022 comincerà a traguardarsi e che, per cogliersi a pieno, occorrerà un secondo mandato. «Ho deciso di ricandidarmi – dice il sindaco – perché c’è il desiderio di portare a compimento i progetti. I tempi della burocrazia non consentono di completare il lavoro in 5 anni. E poi tanti che non mi hanno votato ora si complimentano, ciò mi gratifica e mi spinge a andare avanti».

Chiavari: la ricandidatura del sindaco per completare grandi progetti

Grandi progetti a cominciare dal canale scolmatore del torrente Rupinaro «il torrente più pericoloso della Liguria dopo il Ferregiano»; un’opera da 35 milioni inserita nel recovery fund, si sta lavorando per avviare la progettazione preliminare.

Un altro grande intervento è quello del depuratore di vallata: un’opera che realizzerà Iren (inizio lavori 2022) e che servirà Zoagli, Chiavari, Lavagna e diversi comuni dell’entroterra. Ma soprattutto un’opera che consentirà la riqualificazione dell’area di Colmata e che permetterà di liberare l’area, in zona Preli, dell’attuale impianto di depurazione. In Colmata nascerà un polo scolastico, sportivo, con aree verdi e parcheggi interrati; a Preli si completerà la riqualificazione avviata nel 2020 spostando i parcheggi a monte e investendo sulla Silver Economy.

Altri da citare sono quelli sul patrimonio artistico culturale con gli investimenti di 1, 5 milioni di euro per la riapertura e fruizione di Villa Rocca e del Parco. Voce cultura che da alcuni anni ha perso il teatro Cantero, privato, su cui Di Capua, ha le idee chiare. «Non finirà come il teatro Margherita di Genova trasformato in un grande magazzino. Il vincolo di destinazione rimane. Due le ipotesi pensate dall’amministrazione per questa struttura privata che necessita importanti lavori di adeguamento: acquistarlo o anticipare 9 annualità al privato di una convenzione da stipulare con il comune».

Il 2021, dunque, sarà un altro anno di lavoro iniziato però in chiaro scuro: da una parte la soddisfazione per l’annuncio dell’apertura del primo albergo a 5 stelle cittadino, nella recuperata Colonia Fara; e dall’altra la preoccupazione per l’appalto unico dei rifiuti imposto dalla Città Metropolitana di Genova che se dovesse andare in porto sarebbe l’ennesimo depotenziamento – vedi tribunale – di un Tigullio che fino a qualche anno fa era chiamata la quinta provincia e che aveva proprio in Chiavari il suo capoluogo.

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