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Caccamo, morte Roberta, il fidanzato fermato per omicidio

Caccamo, morte Roberta, il fidanzato fermato per omicidio

Pubblicato il 25 Gennaio, 2021

Il 19enne che è stato interrogato per tutta la notte, si dice innocente e si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’avvocato Giuseppe Di Cesare ha dichiarato che il suo assistito “non ha confessato”, ma pochi minuti fa è arrivata la notizia che Pietro Morreale, fidanzato di Roberta S., la 17enne trovata morta in un burrone nelle campagne di Caccamo (Palermo), è stato fermato per omicidio e occultamento di cadavere.

Secondo gli inquirenti sarebbe lui il principale indiziato della morte della ragazza avvenuta la notte tra sabato e domenica.

Ieri sera l’avvocato Giuseppe Di Cesare, che assiste Pietro Morreale, aveva dichiarato: “Il mio assistito non ha confessato né al Pm né ai carabinieri”. 

Durante l’interrogatorio che è andato avanti per tutta la notte, davanti al sostituto procuratore della Repubblica di Termini Imerese Giacoma Barbara, che coordina l’inchiesta, il giovane avrebbe continuato a negare di essere il responsabile della morte della fidanzata.

I magistrati hanno già ascoltato una decina di giovani che avevano partecipato sabato sera, insieme alla coppia di fidanzati, ad una festa in una villa nella zona di Monte San Calogero nelle campagne di Caccamo, a poca distanza dal luogo in cui è stato recuperato il cadavere della ragazza.

Alcuni testimoni avrebbero riferito di un litigio per questioni di gelosia tra i due fidanzati, che si sarebbero allontanati intorno alla mezzanotte dalla casa di campagna.

Domenica mattina i genitori si sono accorti che la figlia non era rincasata e non rispondeva al cellulare, quindi sono andati dai carabinieri, dove – poco dopo – si è presentato anche il fidanzato. 

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