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Aielli e Borgo Universo a una voce: "Libertà per Patrick Zaki"

Aielli e Borgo Universo a una voce: “Libertà per Patrick Zaki” (doppia intervista)

Pubblicato il 26 Gennaio, 2021

Ad Aielli (L’Aquila), uno dei Comuni più alti del Fucino, si indaga la dimensione sociale dell’arte: essa può unire i giovani, valorizzare le loro creazioni, determinare movimenti di opinione ed esprimersi su tematiche di respiro planetario.

Patrick Zaki, ad Aielli, è stato definito “figlio del mondo”: parliamo dello studente dell’università di Bologna in carcere da quasi un anno in Egitto, con l’accusa di propaganda sovversiva su internet. Qui, nella provincia aquilana, se ne chiede la liberazione. Pasquale Gentile (Borgo Universo) non è nato ad Aielli, dove vive.

Costituzione su parete, realizzata sotto la direzione tecnica di Angie Mazzulli

Si è espresso in questo modo: “E’ un nostro obiettivo evitare lo spopolamento. I turisti, quando permesso dalle norme anti-Covid, ci raggiungono e prestano attenzione. Mettiamo in risalto street art, performance, murales. Organizziamo laboratori creativi”. Borgo Universo è un museo a cielo aperto. Sulla Torre delle stelle, è possibile partecipare a osservazioni astronomiche. Il progetto ha risentito del Covid-19 per quanto concerne la sua dimensione sociale? “La pandemia non ci ha fermato. Abbiamo organizzato dirette relative ai murales e abbiamo avuto successo: ci è stato chiesto di reiterarle tutte le domeniche. Per Aielli, determiniamo un progetto che si basa su arte e turismo. Si tratta di potenziare le facoltà di una comunità”. E’ un impegno che si svolge soltanto in ambito artistico? “No, ha anche una valenza sociale: ci impegniamo per i diritti umani. Nel 2019 abbiamo stampato la Costituzione (nella foto). Abbiamo chiesto ad alta voce la liberazione di Patrick Zaki: il dipinto su pannello forex di Angie Mazzulli ne è la prova”.

Angie Mazzulli

Diamo la parola all’artista. “Il mio pannello è temporaneo e removibile. Il materiale è cemento alleggerito: rende l’idea della precarietà. Per una ragione: è transitorio, come vogliamo che sia la detenzione di Zaki. Dove c’è scritto ‘Libertà per Zaki’, aspettiamo di poter scrivere ‘Zaki liberato’: saremo felicissimi di poter fare la correzione. Il sindaco Enzo di Natale mi ha affidato il progetto del dipinto: non appena mi ha contattata, ho condiviso l’iniziativa. Sono di Aielli, ma abito a Milano. Non è la prima volta che il Comune si rivolge a me. Ho concluso gli studi da poco, a Brera, dove mi sono occupata di arti visive e scultura. Sono una persona curiosa e amo l’impatto della street art, che si differenzia marcatamente dall’ambiente. Ho dipinto Patrick con il volto sorridente. Ho voluto ritrarre la sua tenacia, celebrare l’impegno di tutti coloro che hanno il coraggio di battersi per la sua libertà. La sua libertà è l’obiettivo naturale di chi si adopera per lui. Come appare chiaro, non è l’unica ingiustizia di questo tipo alla quale abbiamo assistito.” Parliamo del dipinto. “I colori del dipinto sono resistenti, perché l’opera non si trova in un museo. Ad Aielli si svolge un percorso verso il futuro, si vedono creazioni di artisti internazionali. Io ho cercato di sviluppare un linguaggio chiaro e pulito, che crea un primo impatto e va dritto per la sua strada. Lo scopo viene intuito immediatamente. Dato che si tratta di street art, i colori sono in contrasto con il paesaggio e spiccano sul contesto. L’arte irrompe nel quotidiano e scuote la coscienza del passante occasionale, dell’osservatore prima distratto. Sarei felice di poter conoscere, un giorno, Patrick Zaki ad Aielli, dove sarebbe un privilegio ospitarlo. Patrick, ti aspettiamo”.

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