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Catania, la Procura ha chiuso le indagini su 25 parcheggiatori abusivi

Catania, la Procura ha chiuso le indagini su 25 parcheggiatori abusivi

Pubblicato il 28 Gennaio, 2021

Come è noto, la Polizia di Stato, nell’ambito delle attività di controllo del Territorio denominato “Catania più sicura”, introdotto nel luglio 2019,  da tempo ha predisposto una specifica azione di repressione finalizzata alla eliminazione dello storico odioso fenomeno dei Parcheggiatori Abusivi che infestano la città metropolitana e che consegna l’immagine di illegalità diffusa e immediata alla collettività, di disordine sociale ma anche, soprattutto, senso di impunità alla Legge. 

Nell’ambito dell’attività di prevenzione e repressione di ogni forma di illegalità, pertanto, in diverse zone della città etnea, al fine di renderne più incisiva l’azione di contrasto, la Questura di Catania, unitamente alle altre FF.P. ha intensificato i controlli, applicando gli strumenti normativi previsti dalla legge per estirpare la presenza di tale forma di abusivismo dalla strada.

È stata realizzata una specifica “mappatura” da parte della Questura tesa ad evidenziare le zone della città colpite dal fenomeno in questione, via via arricchitasi grazie alle segnalazioni dei cittadini, molte delle quali tramite l’applicazione “YouPol”, che ha consegnato anche, nel tempo, una maggiore consapevolezza del cittadino a collaborare in tal senso, partecipando così indirettamente ma attivamente alla realizzazione di una maggiore sicurezza sul territorio.

In prima battuta, la suddetta mappatura ha evidenziato la presenza costante di parcheggiatori abusivi in particolare in alcune vie del centro storico quali Via Beato Bernardo, Via Santa Maria La Grande, Via Pacini e Via Coppola, oltre che nelle principali piazze cittadine quali Piazza Manganelli, Piazza Borsellino, Piazza Verga, Piazza Lanza, Piazza Turi Ferro, Piazza Currò, Piazza Federico di Svevia, Piazza Giovanni XXIII e Largo Paisiello.

In seconda battuta sono stati intensificati, con l’approssimarsi della stagione estiva, i controlli presso le principali zone balneari della città, in particolare il Viale Kennedy ed il Viale Ruggero di Lauria ove sono stati individuati e perseguiti i numerosi abusivi attirati dal grande flusso di persone che nei mesi estivi affollano gli stabilimenti balneari della città.

La prima fase di repressione è stata perciò quella di “colpire” i parcheggiatori abusivi in queste zone con le specifiche sanzioni amministrative pecuniarie, previste dal D.Lgs. 230/92 e successive modifiche (c.d. Codice della Strada) che prevede il pagamento di una somma di denaro variabile da euro 771 a euro 3.101 per chi compie l’esercizio abusivo di parcheggiatore.

Questa prima fase tesa all’applicazione di sanzioni amministrative accertate da tutte le FF.P.e dalla Polizia Locale ha riguardato ben 344 soggetti nel periodo compreso fra il primo Luglio 2019 ed il 31 Dicembre 2020.

Un azione del genere, tuttavia, da sola, pur generando comunque un primo decremento della loro presenza, non è stata sufficiente a debellare il fenomeno o a ridurlo drasticamente.

E’ da rilevare che l’applicazione della sanzione amministrativa prevista dalla legge, in ogni caso, costituisce anche condizione  necessaria per potere successivamente individuare le ipotesi di recidività, cioè di coloro i quali, pur sanzionati una prima volta, hanno reiterato il loro comportamento illecito.  In  questi casi, la recidività concreta la più grave fattispecie penale: cioè chi si rende recidivo non commette più soltanto un illecito amministrativo ma un reato penale.

In questo modo, l’avvio della seconda fase del progetto operativo elaborato dalla Questura, ha permesso di poter procedere, oltre alla denuncia penale, ai sensi dell’art. 7 comma 15 bis Codice della Strada, all’applicazione della più grave misura di prevenzione da parte del Questore del cd. D.A.S.P.O. Urbano, più correttamente definito D.AC.U.R., ovvero  Divieto di Accesso alle aree urbane.

Tale misura hala finalità di rafforzare il concetto di “sicurezza urbana”, intesa come bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, in relazione anche all’esigenza di garantire la libera accessibilità e fruibilità di determinati spazi e luoghi pubblici, inibendone l’accesso, invece, a quei soggetti la cui condotta possa costituire pericolo per la sicurezza urbana. La violazione di quest’ultima misura prevede la denuncia penale alla Procura e la pena dell’arresto da sei mesi ad un anno.

Infatti, dei 344 soggetti sanzionati, perché abusivi  ai sensi del Codice della Strada, ben 25 sono stati sottoposti nel corso del tempo alla suddetta misura del D.A.C.U.R. da parte del Questore di Catania che quotidianamente segue il resoconto delle attività di contrasto in materia, deciso ad eliminare il fenomeno nella città metropolitana e liberare una volta per tutte lo storico fenomeno che caratterizza la città.

E’ da dire che, a seguito della ulteriore misura emessa, molti destinatari del D.A.C.U.R. hanno finalmente compreso che le attività di repressione sono sempre più significative ed hanno effettivamente cessato ogni attività illecita mentre altri, invece, imperterriti hanno continuato in tal senso, violando la misura e subendo la relativa denuncia penale che, come detto, prevede l’arresto del responsabile fino a 1 anno.

Si consideri che nei riguardi di molti di loro, sono state adottate anche altre misure di prevenzione, quali in particolare, l’Avviso orale, che rappresenta una sorta di diffida, funzionale all’applicazione di altre misure più gravi, con il quale il Questore ha intimato al soggetto di tenere una condotta conforme alla legge. Passo successivo per i più incalliti è stata la proposta di Sorveglianza Speciale di pubblica sicurezza al Tribunale che, una volta irrogata, comporta una serie di prescrizioni e divieti tra cui quella di rincasare ad un certo orario, non uscire prima di altro orario, di frequentare pubblici esercizi o accompagnarsi a pregiudicati.

Ad oggi, i soggetti che violando il D.A.C.U.R. e la norma del Codice della Strada perché recidivi, sono stati denunciati all’A.G., sono numerosi e per diverse denunce sono già stati avviati i relativi procedimenti penali. Insomma in questo caso la sottoposizione ad un vero e proprio processo penale che, una volta definito, stante il fatto che la maggior parte dei responsabili che saranno condannati sono pregiudicati, significa condanna a pena detentiva.

E questa rappresenta la terza fase del progetto operativo che vede scendere in campo la Procura della Repubblica di Catania.

In questo senso, è scattata la totale sinergia fra la Questura di Catania e la Procura Distrettuale della città etnea. Il Procuratore Distrettuale dr. Carmelo Zuccaro ha condiviso appieno la strategia di rendere coerente ed univoco il sistema repressivo degli illeciti penali connessi al fenomeno in argomento, dando coerenza e concretezza all’applicazione di misure sanzionatorie via via sempre crescenti nei riguardi dei soggetti responsabili, in base al grado di refrattarietà riscontrato negli stessi a non conformarsi alla legge, anzi, continuando ad infrangerla. 

Ed è così che la Procura della Repubblica ha emesso i primi 25 avvisi di conclusione delle indagini nei riguardi di altrettanti responsabili, come detto recidivi, notificati tutti nei giorni scorsi agli indagati dalla Polizia di Stato e dalle altre FF.P. impegnate, perché siano sottoposti ai conseguenti  procedimenti penali.  

Essi dovranno rispondere dei reati previsti per la violazione del D.AC.U.R. e per la recidiva, nel biennio, di esercizio abusivo di attività non autorizzata e rischiano una condanna compresa tra 6 mesi e 1 anno, che per coloro che hanno precedenti penali in sospeso con la giustizia, potrebbe significare anche una pena più afflittiva

Contemporaneamente, grazie alla meticolosa attività messa in atto dalla Questura unitamente alla Guardia di Finanza e alla Polizia Locale che hanno proceduto rispettivamente agli accertamenti reddituali ed alle numerose denunce di soggetti intenti ad esercitare l’attività di parcheggiatori abusivi, nell’ambito di una comune sinergica azione complessiva, è aumentato il numero dei parcheggiatori abusivi ai quali è stato revocato da parte dell’I.N.P.S., su input delle FF.P., il c.d. reddito di cittadinanza.

Il prezioso beneficio economico è stato ritirato a 15 parcheggiatori abusivi, per i quali scatta adesso anche una seconda denuncia penale per indebita percezione di erogazioni pubbliche e false dichiarazioni personali. 

La contestuale notifica del processo nei riguardi di questi primi 25 parcheggiatori abusivi (a cui a breve seguiranno altre) e le 15 revoche di reddito di cittadinanza, con relativa denuncia per indebita percezione, rappresentano la ulteriore evoluzione della lotta e del contrasto a tale odioso fenomeno, lotta che continuerà fino a sradicarlo completamente dal territorio catanese.

Nell’ottica dell’azione di contrasto che non si fermerà, anche ieri, sono stati sanzionati 3 soggetti rispettivamente nella zona di via Sant’Euplio, piazza Manganelli e via Casello (zona Pescheria).

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