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Pubblicato il 4 Febbraio, 2021

A proposito del presunto piano industriale per le acciaierie di Piombino, chiediamo a governo, istituzioni e sindacati che sia garantito il controllo dello Stato sull’azienda con almeno il 51 per cento della proprietà.

Tenendo dunque il timone in pugno, lo Stato realizzi investimenti pubblici per colare acciaio di qualità da forni elettrici e ricostruire il treno rotaie, da installare tutti lontano dall’abitato. Il piano industriale deve contenere un cronoprogramma e un piano finanziario precisi e vincolanti per tutti gli investimenti: impianti, bonifiche e smantellamenti.

Esso deve dare priorità assoluta agli investimenti per ridurre il rischio infortuni e mettere la fabbrica e la città in sicurezza contro il rischio amianto, per cui chiediamo da subito l’intervento di Asl, Sindaco, Rls e Sindacati.

La bozza del piano industriale deve essere resa pubblica subito, in modo che lavoratori e cittadini abbiano il tempo necessario per esaminarla ed esprimersi nel merito.

Conseguentemente, sindacati e istituzioni non devono formulare il proprio giudizio prima che si siano espressi cittadini e lavoratori. In questo quadro, il governo deve garantire un lavoro degno ai disoccupati e a tutti i lavoratori, anche mediante la loro ricollocazione, nel quadro di un progetto unitario, chiaro e verificabile, sia per la parte siderurgica, sia per gli altri settori, da rendere noto subito e integralmente.

Tutti gli investimenti, infatti, devono far parte di un Piano di rinascita di Piombino e della Val di Cornia, incentrato su bonifiche ambientali; diversificazione economica; infrastrutture viarieh come la 398 e la superstrada tirrenica, ferroviarie come la linea fino al porto, sanitarie come l’ospedale di Piombino e la sanità pubblica territoriale.

A questo scopo, tali indispensabili investimenti pubblici vanno individuati attraverso un percorso di partecipazione dei lavori e dei cittadini e devono attingere anche al Recovery Fund. Tutto questo non ce lo regalerà nessuno.

Il Camping CIG rinnova l’appello più forte a lavoratori, sindacati, cittadini, associazioni e istituzioni per mobilitarci subito con continuità e determinazione: questo è il senso dello striscione che abbiamo affisso in largo Caduti del Lavoro, sul cavalcaferrovia da dove partono i cortei di lotta: v. foto allegate.

Coordinamento Art.1-Camping CIG

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