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sequestro guardia di finanza avigliana

Percepiva il reddito di cittadinanza anche dopo aver vinto mezzo milione di euro ai giochi online

Pubblicato il 17 Febbraio, 2021

Continuano ad essere in tanti i cosiddetti “furbetti del reddito di cittadinanza”, cioè gente che, anche non avendone bisogno, continua a percepire il sostegno economico dedicato a disoccupati e famiglie in difficoltà. Dopo la scoperta risalente ad un paio di settimane fa che ha incastrato una coppia agli arresti domiciliari, nelle ultime ore è stata fatta luce su altri percettori illegali del reddito di cittadinanza. La presunta furbetta in questione è finita nel mirino della Procura di Lecce. Si tratta di una 57enne di Galatone che avrebbe reso false dichiarazioni sulle condizioni patrimoniali e reddituali del proprio nucleo familiare. Queste dichiarazioni sarebbero arrivate dopo che la donna è stata raggiunta da un avviso di conclusione delle indagini preliminari a firma del pm Maria Consolata Moschettini.

Furbetti del reddito di cittadinanza, i fatti contestati

I fatti contestati sarebbero risalenti al periodo che va tra il marzo del 2019 e ottobre del 2020. Secondo l’accusa, infatti, la signora non avrebbe dichiarato le numerose vincite accumulate da lei e da altri componenti della famiglia, il marito ed il figlio per l’esattezza, attraverso i giochi on-line per un cifra che ammonterebbe addirittura attorno ai 560mila euro. Una somma con cui si potrebbe investire anche in azioni nella borsa americana. Il problema è che la 57enne ha continuato a ricevere il reddito di cittadinanza come se nulla fosse, ottenendo circa 16mila euro. Nello specifico, la signora nel 2019 avrebbe dichiarato, attraverso la dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) di avere percepito 32,75 euro per il 2019 e 1.763,09 euro per l’anno successivo. L’inchiesta ha preso il via da alcuni accertamenti fiscali effettuati dagli uomini della Guardia di Finanza. La presunta “furbetta del reddito di cittadinanza” è difesa dall’avvocato Maurizio My e potrà chiedere di essere interrogata o produrre memorie difensive, entro i prossimi venti giorni.

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