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Richiesta dimissioni del direttore generale dell’USL Toscana Nord Ovest Maria Letizia Casani

Pubblicato il 14 Febbraio, 2021

Premesso che:
la crisi della sanità della Val di Cornia viene da lontano, con ciclici tagli che hanno ridotto nel tempo molti servizi. La scelta incomprensibile all’origine di costruire il nuovo ospedale sulle spoglie di Villamarina, in un’area panoramica e collinare tutt’altro che comoda, è stata conseguenza anche dell’incentivazione da parte dei cittadini dei comuni limitrofi a rivolgersi a presidi ospedalieri più facilmente raggiungibili.

L’atavica carenza di infrastrutture e la mancanza di una seconda strada di accesso, compreso il prolungamento della 398, ha influito notevolmente sulle vicende sanitarie. Il primo atto concreto che ha dato inizio alla ciclica smobilitazione dell’ospedale di Piombino, è stato il trasferimento nel 2011 di gran parte delle analisi a Livorno. Quello è il punto di partenza, sino ad arrivare ai giorni nostri.
L’oggettiva marginalizzazione della sanità in Val di Cornia è un dato inconfutabile. Nel tempo sono stati persi servizi ed efficienze, da un lato ne ha fatto le spese la medicina territoriale, dall’altra l’ospedale di Villamarina. La chiusura definitiva del “PUNTO NASCITA” è la dimostrazione di questo percorso viziato, che non lascia spazio ad ulteriori interpretazioni.

Senza dubbio, vi sono responsabilità oggettive, sotto accusa la gestione fallimentare della direzione aziendale in carica. L’avvento del COVID-19 non ha aiutato certamente la riorganizzazione prevista dal progetto di accorpamento ed unificazione degli ospedali di Piombino e Cecina, peraltro discutibile, ma che comunque non ha portato effetti concreti come programmato dall’azienda. La Pandemia ha nascosto in parte le carenze strutturali, oltretutto ha assorbito risorse, ma il potenziamento degli ospedali di Piombino in primis e di Cecina non è mai partito al di là delle promesse.

Di fatto, due strutture ospedaliere che continuano entrambe ad avere difficoltà oggettive nell’erogazione dei servizi. Per semplici consulenze mediche vi è giornalmente una processione di ambulanze che dal Pronto Soccorso di Piombino conducono i pazienti al medesimo reparto di Livorno. Tutti gli interventi che erano stati previsti in un primo documento relativo alla riorganizzazione sanitaria nell’ambito delle Valli Etrusche, veniva ripetuto dalla delibera nr. 846/2019 della Giunta della Regione Toscana.

Successivamente, la Società della Salute approvava una delibera nell’ottobre del 2019 che riconfermava di fatto ingenti interventi sull’ospedale di Piombino e Cecina. A partire dal Pronto Soccorso con circa 3 milioni di finanziamenti, intervenendo in tutti i reparti con investimenti per la diagnostica e con assunzione di medici, infermieri ed operatori sociosanitari. Oltre a circa 300.00,00 euro per il punto nascita, che dopo la mancata deroga sui 500 parti sembrerebbero inutilizzabili.

Non dimentichiamo la carenza di ortopedici, il ridimensionamento dell’urologia, lo smantellamento della cardiologia, la mancanza oggettiva di medici in tutti i reparti (radiologi ed anestesisti in primis) con effetti dannosi sia sulle attività di reparto e chirurgica che sulle lunghissime liste di attesa. A questo si aggiunge il netto ridimensionamento dell’attività chirurgico-ginecologica e pediatrica, con la quasi totale smobilitazione dell’area materno infantile. Di fatto, uno smantellamento annunciato, e le promesse dei vertici dell’azienda sanitaria Toscana Nord Ovest oramai evidentemente disattese.
Preso atto che:
la vicenda della chiusura del “PUNTO NASCITA” di Villamarina è l’esempio di una strategia che parte da lontano. La comunicazione della mancata deroga da parte del Ministero pervenuta alla Società della Salute apre una riflessione che va oltre la decisione sulla normativa del limite dei 500 parti all’anno per mantenere il reparto aperto. In realtà, questa è una chiave di lettura formale, ma non realistica. Il problema non sono i 500 parti annui, bensì, come specificato dall’art. 1 del DM 70 del 2015, il cosiddetto Decreto Balduzzi, gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera.

Condizioni fondamentali per mantenere un reparto in piena efficienza. In altri ospedali vi sono state deroghe al di sotto dei 500 parti, ma i requisiti richiesti per l’efficienza e sicurezza sono stati garantiti. Al PUNTO NASCITA di Villamarina, invece, ciclicamente, oltre alla mancanza di ginecologi, oggi ve ne sono 2 operativi, sono venuti a mancare tutti i livelli adeguati di assistenza nell’ambito ostetrico, neonatologico e pediatrico nell’arco delle 24 H.

Questi sono i requisiti principali che avrebbero potuto comportare una deroga. Tutto ciò nel tempo ha aperto la strada verso l’emigrazione delle donne in gravidanza della Val di Cornia verso l’ospedale di Cecina, riducendo ciclicamente il numero dei parti a Piombino, sancendo un percorso annunciato di definitiva chiusura.
Considerato che:
il definitivo annuncio della chiusura del “PUNTO NASCITA” di Villamarina ha sollevato malumore nella cittadinanza ed ha portato associazioni, forze politiche e sindacali, cittadini ad una forte presa di coscienza, partecipando al fianco del sindaco ad un presidio giornaliero presso l’ingresso dell’ospedale ed a forme di manifestazione sui social network contro le scelte inadeguate su tutto l’ambito sanitario della Val di Cornia della direzione generale dell’ASL Toscana Nord Ovest.

La chiusura del “PUNTO NASCITA” di fatto è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, mettendo a nudo una situazione di disagio generale che vede i cittadini di Piombino e del comprensorio non tutelati adeguatamente. Il diritto alla salute è uno dei capisaldi della Costituzione Italiana, sul quale non è possibile accettare nessuna deroga.
Infine:
riteniamo offensive per tutta la comunità della Val di Cornia, ed in particolare di Piombino, le affermazioni della dott.ssa Maria Letizia Casani, direttore generale dell’Asl Toscana Nord Ovest, che intervenendo sugli organi di informazione il 3 febbraio scorso, mette in evidenza la qualità degli ultimi interventi sull’ospedale di Villamarina, che a suo dire hanno migliorato funzionalità e servizi.

Di fatto, nessuno si è accorto di tale miglioramento per il momento, al contrario è evidente l’aumento del disagio per pazienti che quotidianamente devono essere trasportati per consulenze mediche dall’ospedale di Villamarina in lungo e largo per la provincia di Livorno. Pertanto, è legittimo lo scetticismo generale su potenziali interventi promessi nell’ambito sanitario della Val di Cornia, senza dimenticare che oramai da troppi anni vengono disattese le promesse che i diversi direttori generali hanno avanzato negli anni. Per atteggiamento e modalità, questa volta, sembra addirittura che vi siano più problematiche e prospettive del passato, a fronte di scelte generali sull’accorpamento dei presidi ospedalieri di Piombino e Cecina che di fatto peseranno in termini negativi soprattutto su Villamarina. Ricordiamo al direttore generale che da Piombino per raggiungere i presidi di Livorno e di Pisa serve più del doppio del tempo rispetto a Cecina.


Alla luce di quanto premesso, preso atto e considerato, il Consiglio Comunale di Piombino esprime:

  • la propria preoccupazione per tutto il comparto sanitario della Val di Cornia ed in particolare per la sopravvivenza dell’ospedale di Villamarina;
  • Il proprio dissenso verso la gestione sanitaria della direzione generale in Val di Cornia, chiedendo ed auspicando le dimissioni del direttore generale dell’USL Toscana Nord Ovest Maria Letizia Casani;

    I consiglieri:
    Luigi Coppola (presidente gruppo consiliare FI-UDC-CIVICI POPOLARI LIBERALI) Davide Anselmi (gruppo consiliare FI-UDC-CIVICI POPOLARI LIBERALI)
    Mario Atzeni (gruppo consiliare FI-UDC-CIVICI POPOLARI LIBERALI)
    Cristina Tomi (gruppo consiliare FI-UDC-CIVICI POPOLARI LIBERALI)
    Marco Viti (gruppo consiliare FI-UDC-CIVICI POPOLARI LIBERALI)
    Alessandro Adami (presidente gruppo consiliare FERRARI SINDACO)
    Michele Bozzola (gruppo consiliare FERRARI SINDACO)
    Maria Elena Cosimi (gruppo consiliare FERRARI SINDACO)
    Rosalia Di Falco (gruppo consiliare FERRARI SINDACO)
    Mauro Franceschini (gruppo consiliare FERRARI SINDACO)
    Paolo Bianchi (presidente gruppo consiliare LEGA SALVINI PREMIER)
    Eleonora Baldi (gruppo consiliare LEGA SALVINI PREMIER)
    Vittorio Ceccarelli (gruppo consiliare LEGA SALVINI PREMIER)

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