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E’ necessario un piano di rinascita per Piombino

Pubblicato il 20 Febbraio, 2021

Da ben più di un anno, il Camping CIG chiede in mille modi che l’amministrazione comunale promuova un percorso partecipato che coinvolga lavoratori e cittadini, allo scopo di elaborare, rivendicare e conquistare un Piano di rinascita di Piombino. Un Piano, per il quale noi proponiamo un grande intervento dello Stato per riacquisire le acciaierie; far partire bonifiche, infrastrutture e diversificazione economica; rilanciare la sanità pubblica al tempo del covid.

Il percorso partecipato da noi proposto ha lo scopo di unificare cittadini e lavoratori intorno ad un progetto che rappresenti il futuro di questo territorio, e di superare, in una situazione di emergenza che dura da molti anni, le mille divisioni che pervadono la comunità. Quando, nei mesi passati , a fronte della pandemia, è emerso lo strumento del Recovery fund, abbiamo intensificato appelli pubblici, petizioni, incontri con Sindaco e Capigruppo consiliari, dibattiti on line, perchè si desse vita subito al percorso partecipato.

Purtroppo per lungo tempo nulla si è mosso. Adesso, a pochi giorni dalla scadenza per presentare i progetti relativi ai fondi europei, è stato varato dal Sindaco il ” percorso partecipato”, inerente il cosiddetto Patto per Piombino, i cui contenuti ad una prima lettura appaiono al Camping CIG ancora generici e parziali.
Nell’incontro del 16 febbraio, che abbiamo avuto con il Sindaco e che fa parte di tale percorso, abbiamo rimarcato le nostre valutazioni, intanto sul metodo adottato dal Comune.

Per le modalità previste e il pochissimo tempo a disposizione, non si può parlare di partecipazione, semmai di una campagna di consultazione o ascolto. Ciò impedisce fra l’altro di accedere ad alcune opportunità, che forse potrebbe offrire la legge regionale 46/2013 sulla partecipazione.
Secondo noi è comunque fondamentale che le modalità del percorso vengano decise dal Consiglio comunale, possibilmente in modo unanime, insieme alle opposizioni, prima condizione per unire davvero tutta la comunità.

Limitandoci ora al percorso annunciato dal Sindaco, chiediamo comunque che: a) le proposte che perverranno al sito web del comune sul Patto per Piombino siano subito rese pubbliche per permettere una discussione collegiale e trasparente, anche se on line: altrimenti tali idee saranno conosciute solo dal Sindaco e dalla Giunta; b) ad ogni incontro del Sindaco con associazioni, sindacati, ecc. sia tempestivamente reso pubblico un verbale sintetico contenente le proposte emerse; c) sia richiesto ai Consigli di quartiere di organizzare alcuni dibattiti pubblici on line, per permettere a chiunque di esprimere le proprie opinioni, le quali verranno debitamente annotate; d) allo stesso scopo sia chiesto ai sindacati di organizzare un dibattito, on line con i lavoratori, per consentire loro di intervenire su un progetto che deve tornare ad unire fabbrica e città; e) infine, il consiglio comunale che esaminerà il testo finale del Patto per Piombino sia convocato davvero in forma aperta, dando a tutti( anche singoli lavoratori e cittadini) la possibilità di prendere la parola, con tempi contingentati e magari previa prenotazione.

Quanto sopra non significa affatto essere assemblearisti, nè contrapporre democrazia diretta a democrazia rappresentativa. Sappiamo bene che alla fine decide il Consiglio comunale, come è giusto che sia. Il punto è come si arriva al voto conclusivo in Consiglio. Come sempre, facciamo dunque presente al Sindaco e a tutti i gruppi consiliari le nostre idee e attendiamo le loro risposte pubbliche nel merito.

Coordinamento Art.1-Camping CIG

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