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Iss nelle Faq: variante inglese in Italia ha trasmissibilità superiore del 37% rispetto ai ceppi non varianti”

Pubblicato il 25 Febbraio, 2021

“In Italia si è stimato che la cosiddetta variante inglese del virus Sars-CoV-2 ha una trasmissibilità superiore del 37% rispetto ai ceppi non varianti, con una grande incertezza statistica”, (oscillazione tra il 18% e il 60%).

Lo scrive l’Istituto superiore di sanità (Iss), in un aggiornamento delle Faq (Frequently Asked Questions, cioè domande frequenti, ndr) in merito alle varianti sul proprio sito internet. “La stima – si legge – è stata ottenuta da uno studio di Iss, ministero della Salute, Fondazione Bruno Kessler, Regioni/Province autonome. Questi valori sono in linea con quelli riportati in altri Paesi, anche se leggermente più bassi. “La stima induce a considerare l’opportunità di più stringenti misure di controllo che possono andare dal contenimento di focolai nascenti alla mitigazione”, si legge. Nella Faq viene descritto anche il metodo usato per calcolare la trasmissibilità. “La stima della trasmissibilità relativa del mutante Gb è stata effettuata tramite un modello matematico basato sui dati di due ‘flash survey’ condotte nelle scorse settimane sulla prevalenza della variante inglese – prosegue il testo – insieme a quelli dei ricoveri di 10 regioni. Le stime sono state fatte utilizzando diversi metodi matematici che hanno dato risultati consistenti tra loro“. (fonte: Ansa)

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