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Napoli

Donne in difficoltà, Non è amore: Caritas Ambrosiana lancia il sito per chiedere aiuto

Pubblicato il 7 Marzo, 2021

La violenza è un labirinto. Caritas Ambrosiana ha deciso di lanciare “Non è amore”, attivo da subito, in vista dell’8 marzo, al fine di aiutare le donne che subiscono maltrattamenti ad attivare la rete di soccorsi. Il sito internet è stato concepito per essere uno strumento non soltanto di informazione e sensibilizzazione, ma anche un mezzo attraverso il quale chiedere aiuto in maniera sicura. In home page spicca un’esortazione: “La violenza è un labirinto. Stanne fuori”. Segue il messaggio: “Se stai vivendo una relazione maltrattante, chiedi aiuto. La violenza sulle donne è un percorso che lentamente ti porta in un labirinto dal quale può essere molto difficile uscire. Impara a conoscere i segnali del maltrattamento e agisci subito. Noi ci siamo per aiutarti”. Durante il lockdown, “imprigionate sotto lo stesso tetto con chi le vessava, le donne sono riuscite con ancora maggiore difficoltà a rivolgersi a chi poteva dare loro soccorso: una vera emergenza nell’emergenza”, ha osservato Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana. Oltre ad offrire indicazioni per riconoscere i primi segni rivelatori della violenza domestica, “Non è amore” offre la possibilità di entrare in relazione con gli operatori del servizio antiviolenza in maniera protetta, ricorrendo alla navigazione privata sui browser, così da non destare sospetti e quindi possibili ritorsioni del partner molestatore. C’è un contact form da compilare. Una sezione del sito, inoltre, dà consigli pratici su come mettersi al sicuro quando la situazione precipita e la sola soluzione è abbandonare il proprio domicilio (i documenti da raccogliere, chi contattare, che cosa portare con sé). “Guardando in controluce le statistiche, si vede come la crisi sociale, innescata dalla pandemia, abbia esasperato anche i rapporti all’’interno delle famiglie – continua Gualzetti – A farne le spese sono state spesso le donne. Per le quali, purtroppo, la propria casa non è sempre il posto più sicuro dove restare. Bisogna prenderne atto e offrire, quando è il caso, delle vie d’uscita, prima che sia troppo tardi. Utilizzando, in maniera intelligente, anche la tecnologia”. (fonte: Agi)

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