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Mario Draghi

Pandemia, Draghi in un videomessaggio: “Ogni vita conta, si intravede con l’accelerazione del piano vaccini una via d’uscita, non lontana”

Pubblicato il 8 Marzo, 2021

Ecco il videomessaggio del Presidente del Consiglio Mario Draghi alla conferenza “Verso una strategia nazionale sulla parità di genere”: “Purtroppo ci troviamo tutti di fronte, in questi giorni, a un nuovo peggioramento dell’emergenza sanitaria. Ognuno deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus, ma soprattutto il Governo deve fare la sua, anzi deve cercare ogni giorno di fare di più. La pandemia non è ancora sconfitta, ma si intravede con l’accelerazione del piano dei vaccini una via d’uscita, non lontana. Voglio cogliere questa occasione per mandare a tutti un segnale vero di fiducia, anche in noi stessi. Ringrazio ancora una volta i cittadini per la loro disciplina, la loro infinita pazienza. Soprattutto coloro che soffrono le conseguenze anche economiche della pandemia. Ringrazio gli studenti, le famiglie e gli insegnanti che sopportano il peso della chiusura delle scuole. Ringrazio gli operatori sanitari, le Forze dell’Ordine, le Forze Armate, la Protezione civile e tanti altri lavoratori e lavoratrici in prima linea per la loro incessante opera. Sono anche questi esempi di responsabilità civica e professionale, di cittadinanza italiana attiva che impongono al Governo di moltiplicare ogni sforzo. Siamo solo all’inizio. Il nostro compito, e mi riferisco a tutti i livelli istituzionali, è quello di salvaguardare con ogni mezzo la vita degli italiani e permettere al più presto un ritorno alla normalità. Ogni vita conta. Non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato, compiere scelte meditate, ma rapide. Non voglio promettere nulla che non sia veramente realizzabile. Le mie preoccupazioni sono le vostre preoccupazioni, il mio pensiero costante è diretto a rendere efficace ed efficiente l’azione dell’Esecutivo nel tutelare la salute, sostenere chi è in difficoltà, favorire la ripresa economica, accelerare le riforme. Il 10 marzo di un anno fa l’Italia si chiudeva, diventando per la prima volta una grande zona rossa. Un nostro concittadino su venti è stato contagiato e i dati ufficiali, sappiamo, sottostimano la diffusione del virus. Mai avremmo pensato che un anno dopo ci saremmo trovati a fronteggiare un’emergenza analoga e che il conto ufficiale delle vittime si sarebbe avvicinato alla terribile soglia dei 100.000 morti. Dobbiamo il rispetto della memoria ai tanti cittadini che hanno perso la vita, il dovere del nostro impegno. Nel piano di vaccinazioni che sarà nei prossimi giorni decisamente potenziato si privilegeranno le persone più fragili e le categorie a rischio. Aspettare il proprio turno è un modo anche di tutelare la salute dei nostri concittadini più deboli. Questo non è il momento di dividerci o di riaffermare le nostre identità, ma il momento di dare una risposta alle tante persone che soffrono per la crisi economica, che rischiano di perdere il posto di lavoro: di combattere le disuguaglianze. In un solo anno il numero di italiani che vivono in una situazione di povertà assoluta è aumentato di oltre un milione, mentre si sono acuite altre disparità, prima fra tutte quelle tra donne e uomini. E’ anche per questo che oggi, Giornata internazionale della donna, voglio che il mio saluto accompagni la presentazione della strategia nazionale per la parità di genere, elaborata dalla ministra Elena Bonetti a conclusione di un lavoro che ha visto partecipi personalità a cui va il mio caloroso ringraziamento. A fronte dell’esempio di molte italiane eccezionali in tutti i campi, anche nella normalità familiare, abbiamo molto, moltissimo da fare, per portare il livello e la qualità della parità di genere alle medie europee. La mobilitazione delle energie femminili, un non solo simbolico riconoscimento della funzione e del talento delle donne sono essenziali per la costruzione del futuro della nostra nazione. Azioni mirate e profonde riforme sono necessarie per coinvolgere pienamente le donne nella vita economica, sociale e istituzionale del Paese, ma dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi, nella quotidianità della vita familiare. Lo stato e gli enti territoriali dovranno assistere le famiglie, specie le più giovani, anche quando questa fase di emergenza sarà terminata. Gli strumenti che dobbiamo impiegare sono vari, penso tra gli altri ai congedi parentali, penso al numero dei posti negli asili nido, che ci vede inferiori agli obiettivi europei e anche sulla loro distribuzione territoriale, che va resa ben più equa di quanto non sia oggi. Tutto ciò è obiettivo di questo Governo. Non voglio qui ripetere le bellissime parole di oggi del Presidente della Repubblica sulla condizione femminile. Voi sapete bene quanto sia dolorosa. Sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere condivido le proposte della Commissione parlamentare d’inchiesta. Oggi per le vittime dei troppi femminicidi e anche come reazione prodotta dalla pandemia sembra formarsi una nuova consapevolezza. Una consapevolezza che trova un’opportunità straordinaria nel programma Next generation Eu, per diventare realtà nell’azione del mio Governo. Tra i vari criteri che verranno usati per valutare i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza ci sarà anche il loro contributo alla parità di genere. E’ con questo spirito di fiducia nel nostro, nel vostro futuro e con l’impegno di questo Governo a conquistarsela che vi auguro buon 8 marzo. Buon lavoro”.

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