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Disturbi del comportamento alimentare, lunedì 15 la 10^ Giornata Nazionale

Pubblicato il 15 Marzo, 2021

15.3.2021 – Il 15 marzo si celebra la 10° Giornata Nazionale «Fiocchetto Lilla» dedicata alla sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare, e mai come quest’anno non possiamo ignorare le conseguenze della pandemia che hanno inciso fortemente su questa sfera. In Italia circa 3 milioni di persone ne soffrono e il 40% della popolazione è in sovrappeso/obesità. Cosa è successo nell’ultimo anno?

«Tra cibo e Covid-19 c’è un collegamento simbolico molto stretto che si è manifestato da subito – spiega la dott.ssaMarisa Galbussera, Psicoanalista, Consigliera Ordine Psicologhe e Psicologi del Veneto-.  Tutti noi ricordiamo l’assalto agli scaffali dei supermercati l’angoscia di morte che il virus ha evocato ci spingeva a riempire le dispense, riallacciando un legame primordiale tra la paura della malattia e il sostentamento essenziale.Tutti ci siamo stretti attorno al desco domestico come non facevamo più da decenni, abituati al nutrimento frettoloso e al junk food.

La costrizione all’interno delle mura domestiche, la convivenza forzata con i famigliari, la mancanza dei rapporti amicali e di una “valvola di sfogo” ci ha confrontati con le nostre paure e con l’oggetto rifugio per eccellenza: il cibo. La pandemia ha dunque mostrato ancora più chiaramente la complessità del nostro rapporto con il cibo, ed in particolare il suo legame con i nostri fantasmi più profondi.Di fronte alla paura, all’impotenza tutti abbiamo mangiato di più oppure ristretto drasticamente gli apporti alimentari».

La pandemia ha esasperato una situazione di fragilità della popolazione, soprattutto la fascia degli adolescenti, che rischia di crescere con un equilibrio psicofisico molto precario. 

Disturbo alimentare nei giovani il rischio che diventi il “silenziatore” del proprio malessere. «Dobbiamo dedicare risorse e impegno – afferma Galbussera– per sostenere le fragilità degli adolescenti, che dopo il trauma di un tempo senza regole, scandito da didattica a distanza, social e solitudine, rischia di trovare nel disturbo alimentare una risposta immediata per silenziare il proprio malessere.

Questi giovani però, attraverso il disturbo alimentare, comunicano in modo drammatico la propria disperazione ed esprimono in modo inquietante la loro richiesta d’aiuto. Ci sono campanelli d’allarme che possono segnalare il disagio nei ragazzi. È importante che i genitori o gli insegnanti facciano attenzione ai cambiamenti dello stile di vita e delle abitudini alimentari, ai cambi repentini d’umore, ai bruschi mutamenti del peso e delle forme corporee, alla tendenza all’isolamento».

I numeri dei disturbi alimentari e l’ossessione dei maschi per cibo sano e corpo. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) mostrano come i disturbi alimentari quali anoressia, bulimia e ‘binge eating disorder’ (disturbo da alimentazione incontrollata), siano aumentati dal 30 al 36%. Inoltre il disagio sempre più spesso interessa l’età infantile.

Altro dato importante è l’aumento dei casi di disturbi alimentari nella popolazione maschile, soprattutto vigoressia e ortoressia. L’attenzione al corpo e all’alimentazione sana, che a volte diventa ultra-sana (patologica) imperversa sia nell’universo femminile che maschile. C’è un’identificazione con alcuni modelli fisici e alimentari spesso veicolati dai social.

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