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Giornata del Paesaggio: a Bergamo il Premio Nazionale

Pubblicato il 15 Marzo, 2021

Domenica 14 marzo è stata celebrata la Giornata nazionale del Paesaggio istituita dal Ministero della Cultura con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini, attraverso l’attività sull’intero territorio nazionale. Durante la diretta sul canale YouTube è stato proclamato anche il vincitore relativo al Premio Nazionale del Paesaggio, l’importante riconoscimento attributo agli attuatori di buone pratiche delle comunità locali, capaci di testimoniare le potenzialità del Patrimonio culturale attraverso la creazione di economie sostenibili nonché la diffusione e la divulgazione di valori etici e culturali. Quest’anno, per la VII edizione la scelta è ricaduta sul progetto: “La biodiversità dentro la città -la Valle d’Astino di Bergamo” futuro rappresentante della candidatura italiana al Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. “Un riconoscimento voluto grazie alla lungimiranza dei nostri padri costituenti – ha annunciato Franceschini – i quali iscrissero nell’articolo 9, tra i principi fondamentali, non soltanto la tutela del patrimonio storico e artistico della nazione, ma anche la tutela del paesaggio. È un riconoscimento importante, è una prova di come noi in molti settori siamo all’avanguardia”. Molte sono state le iniziative trasmesse online: il Parco archeologico del Colosseo ha presentato il suo lato verde, una grande area che comprende il Foro Romano e il Palatino e si estende per più di 40 ettari nel cuore di Roma. Un posto unico al mondo abitato da una nutrita fauna di piccoli mammiferi, rettili, insetti e uccelli. “Da sempre, ci impegniamo al massimo per proteggerlo e valorizzarlo – spiega Alfonsina Russo, Direttrice del Parco – dando il nostro contributo alla crescita di un’economia sostenibile in senso più ampio, infondendo nel nostro pubblico, e soprattutto nelle nuove generazioni, la consapevolezza che la tutela dell’ambiente è compito di ognuno di noi”. In particolare si è data una nuova attenzione alla vegetazione presente, lo certificano progetti come: “L’olio del PArCo”, “L’uva Pantastica” o “Il Miele di Roma”. Inoltre è stata piantata sul versante meridionale del Palatino una barriera antismog composta di arbusti noti per la loro capacità di assorbire il particolato e gli inquinanti gassosi pericolosi. Anche per quanto riguarda gli animali ci sono innumerevoli iniziative, tra cui: “Spectio”, finalizzata a studiare le abitudini della fauna e dell’avifauna locale. L’approccio “green” è inoltre nella modalità di manutenzione e restauro dell’Arco di Settimio Severo e della Basilica Emilia (nel primo caso si sperimenterà il processo di ristabilimento della coesione delle superfici con bio-consolidamento tramite batteri carbonatogeni e nel secondo si sfrutterà l’azione di proteine e di lipidi per rimuovere le patine biologiche senza produrre esalazioni tossiche né rifiuti speciali). Anche la Galleria Nazionale di Roma ha partecipato all’appuntamento con la meritoria di mission di riscattare il dipinto paesaggistico, a lungo considerato un genere pittorico inferiore, che ha conosciuto una progressiva emancipazione dalla pittura di storia e una incondizionata fortuna nel corso del XIX secolo. In un rapido susseguirsi di battute, cinque dipinti di paesaggio delle collezioni della Galleria Nazionale, scelti dalla storica dell’arte Chiara Stefani, hanno dialogato con altrettante opere di Istituzioni museali italiane scelte da: Gabriella Belli (Fondazione Musei Civici di Venezia), Virginia Bertone (Fondazione Torino Musei), Francesca Dini (storica dell’arte, specialista di pittura italiana dell’800), Luisa Martorelli (Certosa e Museo di San Martino a Napoli), Alessandra Tiddia (Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto). Non è stata da meno la presentazione del Parco Archeologico di Pompei, nella quale attraverso alcuni video sui canali social e web istituzionali (www.pompeiisites.org); è stato raccontato il percorso del paesaggio pompeiano, dalle trasformazioni subite a seguito dell’eruzione alle complesse esigenze di manutenzione. Interessanti le spiegazioni del geologo e vulcanologo riguardanti la catastrofe del 79 d.C. e l’illustrazione della meraviglia nella pittura pompeiana: a partire dalla Casa dei Ceii di recente restauro, con un confronto con le pitture della Casa del Menandro e dell’Efebo. Online anche le immagini video del sito protostorico in località Longola di Poggiomarino, nell’alta valle del Sarno, di competenza del Parco Archeologico di Pompei. (qaeditoria.it)

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