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Catania, le priorità di Pogliese al Ministro Carfagna “Nodo Catania RFI, Etnarail e Zes”

L’immediata istituzione delle Zone Economiche Speciali (ZES) all’interno delle quali le imprese già operative o di nuovo insediamento possono beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative, un’attenzione strategica del recovery plan ai progetti presentati dal Comune e dalla Città Metropolitana di Catania per rilanciare un sistema infrastrutturale ormai inadeguato, la necessità di finanziare subito il Nodo Ferroviario per interrare i binari che ostruiscono il rapporto con il mare e il progetto di monorotaia Etnarail per collegare le zone pedemontane con il capoluogo.

Pubblicato il 23 Marzo, 2021

L’immediata istituzione delle Zone Economiche Speciali (ZES) all’interno delle quali le imprese già operative o di nuovo insediamento possono beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative, un’attenzione strategica del recovery plan ai progetti presentati dal Comune e dalla Città Metropolitana di Catania per rilanciare  un sistema infrastrutturale ormai inadeguato, la necessità di finanziare subito il Nodo Ferroviario per interrare i binari che ostruiscono  il rapporto con il mare e il progetto di monorotaia Etnarail per collegare le zone pedemontane con il capoluogo.

Queste in sintesi le principali proposte del sindaco Salvo Pogliese che è intervenuto alla seconda sessione della video conferenza dedicata ai primi cittadini dei comuni capoluoghi metropolitani del Mezzogiorno “Progetti per il Sud” promossa dal ministero per il Sud e la coesione territoriale guidato da Mara Carfagna. Pogliese, nel ringraziare il Ministro Carfagna per aver promosso l’iniziativa, ha condiviso le posizioni del presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio De Caro, di mettere i Comuni in condizione di poter realizzare investimenti produttivi con risorse e personale adeguato:”

Ricordo che nel 1997 quando venni eletto per la prima volta al consiglio comunale –ha detto il  sindaco Salvo Pogliese – il Comune di Catania aveva 150 dirigenti e ora ne ha solo 20. I tecnici laureati, funzionari ingegneri e architetti in organico sono appena quattro. Occorre trovare soluzioni normative adeguate per le Amministrazioni Locali che devono sottostare a troppi vincoli, a maggior ragione per un  ente in dissesto come il nostro. Il progetto di RFI del Nodo Catania, nonostante se ne parli da venti anni, ancora non risulta finanziato: devono partire i lavori per circa 700 milioni di euro che finalmente restituirebbero il mare alla città, interrando la stazione centrale e liberando le coste dalla cintura dai binari che ne hanno impedito uno sviluppo armonico.

Un altro importante progetto –ha proseguito il primo cittadino etneo – che va tenuto nella massima considerazione riguarda le due linee in monorotaia elettrica, un sistema  pienamente compatibile con l’ambiente, chiamato Etnarail, per colmare la storica mancanza di un collegamento rapido tra i comuni della zona sud del vulcano e la città di Catania. Il costo stimato è di 480 milioni di euro. Per cominciare si potrebbe finanziare la prima linea per connettere le zone di Gravina e Mascalucia con Catania,  un fatto che rappresenterebbe comunque un primo passo importantissimo”.

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