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Cimitero monumentale di Sezze, Tripodi (Lega): "Festini hard e tombe profanate, Zingaretti ripristini il rispetto dei defunti"

Cimitero monumentale di Sezze, Tripodi (Lega): “Festini hard e tombe profanate, Zingaretti ripristini il rispetto dei defunti”

Pubblicato il 23 Marzo, 2021

“All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne/Confortate di pianto è forse il sonno/
Della morte men duro?”, si chiedeva Ugo Foscolo. Può essere difficile rispondere a questa domanda. Il Cimitero monumentale di Sezze, al cui interno esiste anche un’ala ebraica, è stato trasformato in una zona franca: dalle ossa mischiate, persino quelle dei bambini, alle salme sparite alle sepolture illegali in cambio di soldi a discapito delle casse comunali e della municipalizzata. E’ stata realizzata persino una piscina nella casa del custode, dove purtroppo sarebbero avvenuti dei festini hard. Per questo, ritengo opportuno che il presidente Nicola Zingaretti si metta in moto per garantire il ripristino delle norme, anche eventualmente quelle igienico-sanitarie, in tutte le sedi al fine di ristabilire la credibilità delle istituzioni e il rispetto dei
defunti, dei loro familiari, della sacralità dei luoghi e del sentimento religioso”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo della Lega in Consiglio regionale del Lazio, Orlando Angelo Tripodi, che ha presentato un’interrogazione urgente e una mozione, di 28 pagine per atto, al governatore Zingaretti a seguito dell’inchiesta Omnia 2. “E’ deplorevole quanto avvenuto a Sezze, famosa in Italia e non solo anche per le peculiarità agroalimentari, a partire dal carciofo – aggiunge ancora Tripodi – Nello scandalo c’è un’evidente responsabilità politica: il Comune sembra fuori controllo. Al di là dell’amministrazione del Pd, i cui vertici tacciono incomprensibilmente, occorre invertire subito la rotta e ristabilire la legalità prima che sia troppo tardi soprattutto per i cittadini onesti, su cui rischiano di ricadere le condotte di pochi. Grazie alla magistratura e agli investigatori, però siamo di fronte all’ennesimo fallimento della politica – conclude Tripodi – che dovrebbe prevenire quanto consumato all’interno del Cimitero”.

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