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Vaccino. Omceo Roma: obbligo medici? Governo doveva intervenire prima

Il presidente dell’odine dei medici di Roma, parla dell’obbligo del vaccino per il personale sanitario, come indispensabile

Pubblicato il 30 Marzo, 2021

E’ requisito indispensabile. Nel Lazio pochissimi lo hanno rifiutato

(Fonte: Agenzia Dire)

Roma- “È fondamentale che i sanitari si vaccinino, lo dico da tempo, il governo doveva intervenire prima”. Risponde così il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, interpellato dall’agenzia Dire in merito all’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario al vaglio del governo, che avrebbe già pronta una bozza per un nuovo decreto legge.

L’obbligo del vaccino per i sanitari deve essere un requisito indispensabile per svolgere la professione– prosegue Magi- perché garantisce ai cittadini di avere contatti con sanitari che non rappresentano un pericolo per loro e di lavorare nella massima sicurezza, specialmente davanti a pazienti fragili o immunodepressi. In questo modo li salvaguardiamo ancora di più”.

Intanto il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha fatto sapere che l’adesione del personale sanitario al vaccino è stata “molto ampia”.

Anche nel Lazio? “Sono pochissimi i sanitari che lo rifiutano, una parte non si è vaccinata più che altro per problemi di salute- risponde ancora Magi- ma in generale c’è una grande richiesta da parte dei colleghi a farsi vaccinare. Abbiamo vaccinato l’85% dei medici liberi professionisti e il restante 15% ci chiama per sapere quando può ricevere il siero. Quindi I medici- conclude- sentono molto questo fatto di essere vaccinati”.

Con Johnson & Johnson a regime da maggio

“Per medici famiglia ancora pochi sieri, dirottati verso hub”

“Le prime dosi del vaccino Johnson & Johnson dovrebbero arrivare intorno alla metà di aprile, ma sicuramente andremo a regime nel mese di maggio. Intanto, speriamo di avere molti più Pfizer a disposizione in questi giorni”. Così il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, interpellato sul tema dall’agenzia Dire.

“Ci sono ancora pochi vaccini a disposizione- prosegue Magi- e quelli disponibili vengono dirottati direttamente negli hub, lasciando quasi ‘a secco’ i medici di famiglia”. Secondo Magi, inoltre, è un “bene” che gli hub siano aperti fino a notte, perché in questo modo si può vaccinare “molto di più”, ma il problema resta che “si sta procedendo molto lentamente, mentre potremmo farlo molto più velocemente”, conclude.

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