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TREVISO, QUATTRO EVENTI ONLINE PER RICORDARE LE VITTIME DI MAFIA

Pubblicato il 8 Aprile, 2021

La rassegna “Morire di Mafia” vede la partecipazione dei ragazzi del Liceo Duca degli Abruzzi

7.4.2021 – Il Comune di Treviso, in collaborazione con l’associazione Cosa Vostra, promuove una serie di eventi online per ricordare le vittime innocenti delle mafie con le testimonianze dei familiari di persone uccise, i rappresentanti delle istituzioni e i ragazzi del Liceo Duca degli Abruzzi, che da tempo conduce progetti di legalità e di contrasto alle mafie.

Il primo incontro, dal titolo “Morire di Mafia: le donne” è in programma il 9 aprile, alle 18 in diretta sulla pagina Youtube del Comune di Treviso. Il 23 aprile, sempre alle 18, il tema sarà “I bambini”, il 7 maggio “Le Forze dell’ordine” e il 21 maggio “Le stragi”.

“Morire di Mafia” è anche il titolo del libro, realizzato proprio da ragazzi, blogger e studenti, che racconta le storie di uomini, donne e bambini, magistrati, imprenditori politici, giornalisti e membri delle forze dell’ordine.  Gli incontri vedranno protagonisti sia gli studenti che hanno partecipato alla realizzazione del volume sia autorevoli ospiti e familiari di vittime di mafia, fra i quali Michela Pavesi, zia di Cristina Pavesi (uccisa dalla Mafia del Brenta), Angela Procaccini (mamma di Simonetta Lamberti, vittima della Camorra) e Maurizio Ortolan (Commissario di Polizia, già collaboratore dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino).

«È doveroso ricordare le donne, i bambini, le Forze dell’ordine e anche i sopravvissuti, i parenti delle vittime che oggi sono qui a portare la loro testimonianza. Perché di Mafia si muore, ma la morte rischia di essere piccola cosa davanti alla negazione, alla dimenticanza, alla leggerezza con cui talvolta si rischia di affrontare il tema», le parole dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Treviso, Gloria Tessarolo. «La Mafia delle stragi, quella che ci scandalizza, si affianca a quella degli affari sporchi, degli appalti truccati, di atti solo all’apparenza vandalici. Per questi motivi con il Sindaco Conte e i consiglieri abbiamo voluto quattro incontri che sposano il progetto “Morire di Mafia” per offrire a noi, uomini e donne delle istituzioni ma anche e soprattutto cittadini, l’opportunità del riscatto, della rinascita che passa attraverso la consapevolezza, la presa di coscienza, la capacità di rifiutare le vie apparentemente comode ma insidiose».

«Il libro “Morire di Mafia” come anche i quattro eventi che realizziamo col Comune di Treviso vanno oltre la data del 21 marzo, Giornata Nazionale della Memoria delle vittime innocenti delle mafie. La memoria, come noi di Cosa Vostra diciamo sempre, deve essere fatta ogni giorno. La memoria è un’attività quotidiana, è attivismo, è impegno, è dedizione ed è anche amore. Affinché la memoria non si cancelli», afferma Alessia Pacini, co-direttrice dell’Associazione.

«Cosa Vostra è nata nel 2015 proprio a Treviso, collabora con Attilio Bolzoni, attualmente giornalista del quotidiano Domani e con lui cura il blog Mafie» aggiunge Francesco Trotta. «”Morire di Mafia” vede la partecipazione di giovani blogger con le testimonianze di familiari e di chi ha vissuto drammi e tragedie o è sopravvissuto agli attentati. Racconti in prima persona, narrazioni delicate che vogliono unire più generazioni ma anche tutta l’Italia perché il problema del crimine organizzato riguarda tutti noi, nessuno escluso».

Fra i giovani autori anche Alice Feltre, studentessa del Liceo Duca degli Abruzzi: «Partecipare alla creazione del libro “Morire di mafia“ è stata un’occasione straordinaria che ho colto, prima che per la mia passione per la scrittura, per un senso del dovere nei confronti di questo tema. La grande sfida è stata quella di trovare un equilibrio tra il rispetto nei confronti della storia raccontata e il volermi lasciare coinvolgere. Per tutto questo sarò sempre grata a chi mi ha proposto il progetto».

«Due anni fa si è giunti ad elaborare un progetto intitolato “I nostri cento passi”, ispirato al celebre motto di Peppino Impastato», spiega Maria Antonia Piva, dirigente del “Liceo Duca degli Abruzzi”. «Nonostante l’emergenza pandemica, il progetto sta procedendo con grande interesse: alcuni studenti dell’attuale 4^B del liceo delle scienze umane hanno partecipato a un progetto editoriale di inchiesta e sensibilizzazione, concretizzato nella pubblicazione, il 20 ottobre scorso, del volume “Morire di mafia”: un’opera corale, in cui gli studenti si sono cimentati nel ruolo di giornalisti, dando voce a vittime non note delle mafie. Nell’ottica di una triangolazione scuola, istituzioni e territorio, riteniamo particolarmente formativa la collaborazione con il Comune di Treviso, oltre che con associazioni che si occupano del tema. Lavorare in rete è davvero una risorsa strategica, affinché i cento passi vengano percorsi con successo, dritti alla meta: la tutela della giustizia e la conquista del Bene comune».

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