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Ferrari su sanità: “Le nostre sono domande legittime di un territorio che vuole servizi efficaci”

Ferrari su sanità: “Le nostre sono domande legittime di un territorio che vuole servizi efficaci”

Pubblicato il 9 Aprile, 2021

Richiesto più volte e con forza, oggi finalmente si è tenuto l’incontro con l’assessore regionale Simone Bezzini. Incontro nel quale attendevamo i dettagli del piano della regione per rilanciare la sanità del territorio.
Al tavolo di confronto con gli altri sindaci ed i rappresentati Asl delle Valli etrusche, abbiamo chiesto i particolari di quello che Bezzini aveva annunciato come “progetto pilota” per l’ospedale unico di Cecina e Piombino.

Abbiamo voluto conoscere le specifiche di quello che dovrebbe essere il Centro di procreazione assistita, se si tratti di una struttura di primo o di secondo livello, come quella di Viareggio. Abbiamo chiesto delucidazioni sugli ambulatori per l’infertilità maschile. Abbiamo, ancora una volta, chiesto ragguagli sulla riattivazione del Punto nascita cittadino, per conoscerne le tempistiche e gli investimenti. Avremmo voluto avare notizie precise riguardo il potenziamento dei servizi essenziali e il trattamento della patologie tempo dipendenti.

A tutt’oggi, e nonostante questo incontro, non sappiamo infatti se è quando sarà riaperto il Punto nascita, attivabile, apprendiamo ora da Asl, con un’unica equipe itinerante tra i due nosocomi di Cecina e Piombino. Non conosciamo i tempi di realizzazione del pronto soccorso, essendo il suo progetto preliminare in attesa della certificazione richiesta al Ministero. Non sappiamo, più semplicemente, come la Regione voglia declinare il progetto di ospedale unico: non esiste, ad oggi, un progetto e un crono programma che delinei tempi e modi per la realizzazione del piano. Ad oggi, assistiamo tristemente ad una guerra tra poveri (Piombino e Cecina) che si contendono il tozzo di pane dei servizi sanitari essenziali.

Non solo; le nostre domande rimangono senza risposta ma le nostre preoccupazioni si moltiplicano e, ancora di più, ci pare chiara la confusione della Regione sull’idea di salute pubblica in questo territorio: più che progetti concreti, intravediamo solo idee, dichiarazioni ed enunciazioni di volontà.

Ci siamo seduti a quel tavolo portando la voce di un territorio. Questo perché siamo convinti che la Regione debba ascoltare quei cittadini che legittimamente chiedono certezza sui servizi essenziali, sullo snellimento delle liste d’attesa, sulla possibilità di partorire a Piombino non per una battaglia di campanile ma per la garanzia di sicurezza. E ancora: sui tempi di realizzazione di un Pronto soccorso che oggi ci dicono essere in ritardo e non completabile, quindi, prima del 2026.
Le nostre sono domande circostanziate, assennate, e ci meravigliamo che non siano state poste da chi sta progettando il servizio.
Ci siamo seduti a quel tavolo con la volontà di dialogare, proporre soluzioni e, legittimamente, indicare criticità e priorità.
Ci meravigliamo che la Regione non intraveda problemi, ad esempio, con un’equipe itinerante che debba gestire i parti contemporaneamente su Cecina e Piombino.
Le nostre sono domande sensate di cittadini che vogliono essere tutelati: la Regione ci permetta di incidere su quelle scelte che sono di tutti e ci permetta di costruire, insieme, la sanità di questo territorio.

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