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Incendio in Val di Susa: bruciano i boschi di Chiusa di San Michele

Pubblicato il 9 Aprile, 2021

Un vasto incendio boschivo è scoppiato ieri a Chiusa di San Michele, piccolo Comune ai piedi della Sacra di San Michele.

Sono circa le 12 quando si registrano i primi avvistamenti di fumo. Provengono dalla zona alle spalle della chiesa parrocchiale, denominata Ancarlino. Vengono subito avvisati Vigili del Fuoco e la locale squadra AIB (Anti Incendi Boschivi): occorre far presto perché la colonna di fumo cresce rapidamente.

L’incendio si è sviluppato su un pendio fortemente scosceso, impervio, privo d’acqua e distante da qualsiasi pista di accesso per i mezzi. Bisogna andare a piedi, armati di pale e poco più. Sul posto giungono subito i volontari AIB di Chiusa di San Michele: cercano di limitare l’avanzata delle fiamme, ma è un’operazione molto complessa. A supportarli giungono due squadre dei Vigili del Fuoco e volontari AIB da altri Comuni della Val di Susa e non solo: Almese, Bruzolo, Bussoleno Caprie, Condove, Chianocco, Giaveno, Sant’Ambrogio di Torino, Trana.

Si lavora sodo e un allentamento della ventilazione pare favorire le operazioni. Sono comunque diversi i tentativi di ripartenza dell’incendio e le operazioni di bonifica dell’area sono rese complesse dalla pendenza e dall’assenza d’acqua. Si decide allora per l’intervento dell’elicottero. Per rifornirlo, viene prontamente montata una vasca al limitare dell’abitato, da cui inizia a fare la spola, spargendo migliaia di litri sull’area coinvolta dall’incendio. Nel frattempo i volontari AIB continuano le operazioni di bonifica, facendo alcuni abbattimenti selettivi e pulendo dal fogliame tutta l’area circostante, così da scongiurare il rischio riprese. Operazioni che, anche dopo il ritiro dell’elicottero, proseguono manualmente fino a sera inoltrata. Gli abitanti di Chiusa di San Michele possono ora tirare un sospiro di sollievo.

Certo, senza il pronto intervento di tanti volontari, l’incendio avrebbe potuto in breve tempo minacciare le borgate a monte: Basinatto e Pian Pomé. Le fiamme sono state invece arrestate, nella parte alta, nella zona denominata “Pian Carlin”, limitando ad alcune centinaia di metri quadrati la superficie boschiva bruciata.

Ignota la causa scatenante, anche se resta probabile l’origine dolosa.

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