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ADOZIONE PIANO STRUTTURALE: “Nessun cambio di marcia”

ADOZIONE PIANO STRUTTURALE: “Nessun cambio di marcia”

Pubblicato il 10 Aprile, 2021

Nessuna novità e nessun cambio di marcia hanno caratterizzato la discussione sull’adozione del piano strutturale d’area Campiglia Piombino. Ormai ci siamo abituati e nonostante gli sforzi dell’assessore Palombi e la sua goffa narrazione in discontinuità, abbiamo dimostrato con i nostri interventi e con i documenti la conferma dei contenuti dell’atto avviato alla fine del mandato scorso.

I grandi asset, vantati da Ferrari come massicce novità, erano tutti contenuti nei documenti politici e nelle relazioni tecniche già dal 2018. La stessa variante di riconversione delle aree industriali, meglio conosciuta come variante Aferpi, oggi inserita come norma nel regolamento urbanistico vigente, prevede l’allontanamento della fabbrica dalla città sancendo di fatto un nuovo rapporto, più moderno e confacente alle necessità di cittadini e imprese, tra la città di Piombino e la fabbrica, dando seguito a visioni urbanistiche già emerse dagli anni ’90. E anche il tracciato della 398, inserito al centro delle aree industriali, è contemplato già nel piano strutturale del 2007.

L’affidamento della pianificazione delle aree retroportuali all’autorità di sistema, presentato come grande innovazione, è solo una modifica di potestà progettuale da un soggetto istituzionale all’altro, non modifica nessuna delle strategie già previste. Avrebbe messo al contrario a rischio, qualora il presidente non fosse stato una persona dalle riconosciute capacità e amore per la città come Guerrieri, le possibilità di sviluppo portuale. Ci saremmo aspettati modifiche sostanziali, interpreti di una legittima diversità di vedute.

Ci saremmo aspettati una revisione degli obiettivi strategici, una convocazione di una nuova conferenza di copianificazione con la regione per i siti extraurbani, invece tutto è stato confermato per “condivisione dei principi assoluti” (cit. Assessore Palombi) delle strategie già contenute nel piano strutturale avviato dal partito democratico. Lo stesso partito che era stato accusato di devastare la città con le sue previsioni urbanistiche. Non c’è nessuna discontinuità.

Forse allora la narrazione della campagna elettorale era, anche su questo, completamente falsa. Per questo abbiamo scelto un voto di astensione che avremmo potuto variare se la narrazione fosse stata diversa e si fosse ammesso il buon lavoro fatto dalla giunta precedente, oggi riconfermato.

Ci siamo basati sui contenuti che sono la conferma delle nostre visioni. Se, come afferma l’attuale maggioranza, davvero ci fosse discontinuità, sarebbe stato imposto dal garante per la partecipazione un nuovo percorso di condivisione con i cittadini. Così non è stato, e se l’atto che oggi abbiamo votato è legittimo, questa è la dimostrazione che non ci sono state modifiche sostanziali.

Gruppi consiliari PD Anna per Piombino.

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