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Per il Covid, ritardi preoccupanti nelle diagnosi dei tumori. L’allarme della Lilt

Pubblicato il 10 Aprile, 2021

Per il Covid, ritardi preoccupanti nelle diagnosi dei tumori. «Passata l’emergenza Covid negli ospedali, corriamo il rischio di averne subito un’altra: l’aumento dei malati oncologici a causa dei ritardi dell’attività di screening e delle diagnosi precoci».  Forte preoccupazione è espressa dalla Lilt-Lega Italiana per la lotta ai tumori di Firenze per voce del suo presidente Alexander Peirano.  «E’ l’effetto di un sistema sanitario inevitabilmente polarizzato dalla pandemia, che a causa dell’eccessiva pressione ha ritardato  i controlli e gli esami a tutti gli altri malati».

«I numeri emersi dall’analisi dei dati Agenas ci restituiscono una situazione molto allarmante, che avrà come conseguenza l’aumento di determinate patologie tumorali a causa di ritardi accumulati nei mesi scorsi, penso ai tumori  del colon-retto  e della  mammella». 

«E’ facile immaginare – continua il presidente –  che adesso ci vorrà un’attenzione particolare verso tutte quelle malattie che sono particolarmente sensibili agli interventi precoci e  che si tradurranno, nostro malgrado, in una nuova e maggiore pressione sul sistema sanitario». 

Recuperare il tempo nel post Covid

«E’ necessaria ora una regia unica regionale, efficace, in grado di recuperare il tempo perduto. Auspichiamo che realtà come Ispro – Istituto per lo studio, la prevenzione  e la rete oncologica – possano intervenire efficacemente in tutta la Toscana così come l’esperienza fiorentina insegna. Bisogna organizzare il sistema  per affrontare il probabile  aumento della domanda di assistenza ai malati  oncologici»

Come ricorda il presidente Litlt Firenze, «dietro ai numeri statistici ci sono persone che rischiano di avere un percorso sanitario più complicato  con inevitabili riflessi sulla qualità della loro vita». 

La prevenzione resta l’arma più importante nella lotta ai tumori «e non parliamo solo di attività medica, ma di educazione fin dalla scuola ai corretti stili di vita. La Toscana è da sempre alfiere in questo campo: è qui che è partito, ad esempio, lo screening mammografico.

Ed è necessario ora agire in maniera coordinata ed omogenea su tutto il territorio regionale per recuperare del tempo prezioso. 

La Lilt fiorentina  da più di 90 anni sostiene la cultura della prevenzione in campo medico come  elemento portante della salute dei nostri concittadini, ma anche come elemento che potrà garantire la sostenibilità del sistema sanitario. Non c’è futuro senza prevenzione».

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